Italia-Portogallo 0-0: è bella la Nazionale ma il goleador non si trova. A San Siro brilla Verratti

Nations League: Italia-Portogallo 0-0L'azzurro Marco Verratti in azione contro il Portogallo a San Siro (foto Ansa)

INVIATO A MILANO Gioca bene l’Italia di Mancini. Ma non segna. Gli azzurri pareggiano contro i campioni d’Europa e chiudono al secondo posto nel gruppo 3 della Serie A della Nations League. Il Portogallo ottiene il punto che gli serviva per vincere il girone. Peccato, perché i nostri non hanno fatto vedere palla per quasi tutta la partita ai compaesani di Cristiano Ronaldo (convitato di pietra del match). Bocciato Immobile, generoso ma impreciso sotto porta, proprio dove dovrebbe fare la differenza.
La partenza degli azzurri è di quelle sprint. Si riconnettono immediatamente Insigne e Immobile, amici per la pelle dentro e fuori dal campo. Come ai bei tempi del Pescara, Lorenzo fionda dalla media distanza e sulla ribattuta del portiere si avventa Ciro che però spara alto. Rui Patricio, bravissimo nell’occasione, resta un po’ a terra poi si riprende. Sugli sviluppi è Florenzi a provare con un diagonale dalla destra fuori di un soffio.
La gara si gioca sulla tre quarti. Fraseggi stretti, buon palleggio e nessun pericolo concreto quando il Portogallo prova a spingersi in avanti. La coppia Jorginho-Verratti si muove bene e non sbaglia praticamente mai. La chiave della nuova Italia ce l’hanno in mano proprio questi due che.
Si vede poco Immobile, in realtà. Nonostante un po’ tutti lo cerchino. I portoghesi cercano spazi per venire fuori, sono pur sempre i campioni d’Europa, anche se il pari gli va di lusso. Il grande pubblico di San Siro sembra spingere gli azzurri che tengono palla praticamente sempre. I portoghesi iniziano a perdere le staffe, così Ruben Neves e Mario Rui finiscono sul taccuino dalla parte dei cattivi. Il 35 è un minuto decisivo perché prima Immobile si presenta a tu per tu con Rui Patricio ma il portiere in uscita ci mette un piede ed evita il gol fatto. Poi Insigne viene affondato nell’area piccola senza però strappare consensi nell’arbitro, infine Bonucci colpisce di testa da centro area e mette fuori davvero di poco.
Piace questa squadra, merita le luci di San Siro (sono i flash dei cellulari, ma va bene lo stesso). A mancare come al solito è il gol. L’emblema del match è la respinta alla disperata del portiere su Immobile, salito sulla macchina del tempo per ritrovarsi a un anno fa nello stesso faccia a faccia con un portiere in uscita, che quella volta era svedese e ci sbarrò la strada per i Mondiali.
Il copione non sembra cambiare nella ripresa. Dopo cinque minuti va vicino al gol Chiesa con un sinistro che Fonte mette in angolo a portiere battuto. Mancini rotea il tridente e mette proprio l’attaccante della Fiorentina a sinistra mentre sul fronte opposto svaria Insigne. In realtà i due si scambiano spesso le parti, nel tentativo di smarcare Immobile ma il giochino non riesce granché. Con il passare dei minuti l’Italia perde le forze, c’è bisogno di freschezza e Mancini metterdentro Lasagna al posto di Immobile (74’). Un cambio che sa di bocciatura. C’è il tempo per una gran parata di Donnarumma che salva il risultato e per un altro sospetto rigore negato agli azzurri: Chiesa cade in area, l’arbitro fa proseguire mentre gli azzurri non protestano. Arrembaggio finale ma serve a poco. Martedì largo ai giovani contro gli Stati Uniti a Genk. I big tornano a casa. La giovane Italia è bella da vedere. Ma deve imparare a segnare. Altrimenti sono guai.
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LE PAGELLE
6,5 DONNARUMMA
Praticamente inoperoso nel primo tempo, salva il risultato nella ripresa.
6 BIRAGHI
Spinge e tampona, un lavoro di forza ma anche di astuzia. Merita i galloni da titolare.
6 CHIELLINI
Capitano di lungo corso alla presenza numero 100. Esperienza in mezzo ai giovani.
6 BONUCCI
Fischiato come al solito a San Siro (forse è il caso di finirla, no?), suo il colpo di testa più pericoloso del primo tempo.
5,5 FLORENZI
Compitino con qualche sbavatura, Guizzo in apertura che potrebbe valergli il gol.
6 BARELLA
Duttile e instancabile. Non solo aggettivi però, anche sostanza.
6,5 JORGINHO
Non si sposta quando c’è da sfilare palla e fa il tocco giusto quando c’è da rilanciare. Peccato per l’ammonizione.
6,5 VERRATTI
Deve aver superato l’ansia da prestazione che lo colpiva in Nazionale, recuperato alla causa (81’ Pellegrini SV).
6 INSIGNE
Meno folletto e più trequartista stavolta e quindi perde un po’ in brillantezza. .
5 IMMOBILE
Deve aver visto i sorci verdi quando il portiere portoghese gli ha respinto il pallone in uscita. Gli manca il gol e i suoi gol mancano a questa Nazionale (dal 74’ Lasagna SV).
6 CHIESA
Preferisce stare largo per dare spazio ai suoi compagni d’attacco. Meno scintillante del solito (dal 92’ Berardi SV) .

Articoli pubblicati dai quotidiani del Gruppo Gedi domenica 18 novembre 2018

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