EuroVolley 2023: Italia, la generazione dei martelli

ITALIA-MACEDONIA DEL NORDL'azzurro Alessandro Michieletto in attacco contro la Macedonia del Nord a Bari (foto CEV)

In alta quota. L’Italia del volley gode di una vista panoramica. È quella della linea dei martelli che mulinano le braccia a quasi tre metri e mezzo da terra quando colpiscono. Il punto di impatto con la palla equivale più o meno al piano di un palazzo. Fefè De Giorgi, da due anni a questa parte, ha edificato con dedizione e sacrificio una batteria d’attacco unica al mondo. E domani sfida i Paesi Bassi nei quarti degli Europei.
Due nomi su tutti: Alessandro Michieletto e Daniele Lavia, protagonisti assoluti del torneo continentale. Michieletto da Desenzano del Garda è il top player di famiglia e a 21 anni è già campione del mondo, d’Europa e d’Italia. È alto due metri e undici centimetri, a 16 anni era già titolare nella Nazionale Under 17. E pensare che all’inizio veniva schierato da libero nelle giovanili dell’Itas Trentino, il suo club da sempre.
Suo compagno di linea, in campionato e in Nazionale, è Daniele Lavia di anni 23 da Cariati. Dal 2016 nel giro azzurro, ha fatto razzia di medaglie nelle nazionali giovanili, approdando nel 2019 in quella maggiore. È il vice capitano azzurro, dopo il forfait di Simone Anzani. Sabato sera contro la Macedonia del Nord è uscito dal campo con il pubblico di Bari, lui che sportivamente è cresciuto a Castellana Grotte, tutto in piedi ad applaudirlo dopo aver messo sullo score il 100% di ricezioni positive nei primi due set (su 11 tentativi) e il 95% finale (con 19 ricezioni in totale), portando a termine 13 attacchi su 15 (87% di successo), aggiungendovi anche 2 muri vincenti e 2 ace. «È fantastico vincere qui a Bari, che è vicino a casa mia, la Calabria. Il pubblico è fantastico». Un trionfo.
La batteria degli schiacciatori di De Giorgi si completa con Mattia Bottolo e Tommaso Rinaldi, impiegati spesso anche in questi Europei dal ct che crede nei giovani. Il cuneese Rinaldi, duecento centimetri coronati da un ciuffo sbarazzino, a 21 anni gioca a Modena e con le giovanili azzurre ha vinto in lungo e in largo. Bottolo, 23enne di Bassano del Grappa, è compagno di squadra di Ivan Zaytsev nella Lube. Conosce quindi la storia dell’estromissione dello Zar dalla Nazionale, avvenuta alla vigilia dei Mondiali dell’anno scorso.
De Giorgi non voleva dualismi con Yuri Romanò nella batteria degli opposti e sappiamo poi come è andata. Romanò, titolare in azzurro prima ancora di trovare un posto in SuperLega, è considerato tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Uno che fa merenda con 100 grammi di pasta prima delle partite. Dietro di lui Ale Bovolenta, il gigante che cresce nel segno di papà Vigor. Al centro, poi, la garanzia certificata da Gianluca Galassi e Roberto Russo, altri due con numeri da capogiro ogni volta che scendono in campo. Alle loro spalle Leandro Mosca e Giovanni Sanguinetti, ragazzi di bottega con il futuro che è già realtà. A proposito, a smistare palloni a questi fenomeni c’è il migliore giocatore del mondo: Simone Giannelli, il capitano, palleggiatore di due metri. Che se decide di schiacciare fa male, chiedere agli avversari. In alta quota c’è anche lui. Niente vertigini per l’Italia dei martelli. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato su La Stampa di lunedì 11 settembre 2023
LA STAMPA (pagina 36) 11-9-2023

Articolo pubblicato sul sito de La Stampa lunedì 11 settembre 2023 (consultabile a questo link)

Facebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmail
Condividi questo articolo
Facebookrss
Segui

Be the first to comment on "EuroVolley 2023: Italia, la generazione dei martelli"

Leave a comment