Maradona, i selfie de Dios

La foto con DiosUna delle immagini del libro "La foto con Dios"

Sono vivi. I volti, i colori, i sorrisi, gli occhi. I ricordi. Vivi come nell’attimo preciso in cui un clic ha fermato il tempo, ritraendo un campione e la sua gente. Maradona e i napoletani. Un binomio indissolubile che, scatto dopo scatto, emerge proprio nell’anno dello scudetto ritrovato in un libro che è una testimonianza d’amore. Profondo, assoluto, eterno. Le foto con Dios, Napoli 1984-1991 è lo scrigno che racchiude decine di immagini che hanno come protagonista il fuoriclasse argentino e il popolo che lo adora come e più di San Gennaro, il patrono dalla faccia gialla. Carlo Rainone, fotografo documentarista che ha collaborato anche con Time, ha pazientemente raccolto in anni di ricerca e lavoro delle storie solo apparentemente recintate nel formato 10×15, quello classico da estrarre dai rullini 100 Asa dell’epoca. Niente smartphone, filtri e preview: un pulsante da premere dopo aver inquadrato nel mirino chiudendo un occhio. E spesso anche tutti e due affidandosi alla sorte. Ecco perché le foto raccolte da Rainone non hanno confini. Raccontano un mondo intero, quello di Diego e dei suoi devoti che, a distanza di quasi quarant’anni, custodiscono gelosamente una reliquia ormai scolorita dal tempo ma vivida e accesa da passione e amore.
Il progetto parte nel 2017, quando l’autore si imbatte casualmente nella foto di una ragazza in kimono ritratta accanto a Maradona. Ben visibile la data dello scatto, 10 aprile 1989. Lo scenario è quello della sede di Canale 10, tv napoletana che segue in lungo e in largo gli azzurri. La ragazza è Michiho Ando, ventenne giapponese che stravede per il calcio giocato da quell’extraterrestre con i riccioli. In mezzo c’è il mondo e negli occhi della ragazza in kimono la gioia, l’ammirazione, l’orgoglio di essere accanto al suo idolo. «Una foto totalmente fuori contesto e proprio per questo ancora più interessante», osserva Rainone nella prefazione. È la prima di una lunghissima serie di fotografie recuperate usando una tecnica da archeologo, scavando nelle memorie del popolo di Dios. Una caccia ai tesori spesso nascosti in una cucina, piegati in un portafogli consunto, riattaccati col vinavil nel tentativo di combattere l’usura dei lustri. In quelle immagini, datate tra il 1984 e il 1991, l’arco temporale della permanenza di Maradona a Napoli, il protagonista è sì il grande calciatore ma alla pari con garzoni, pasticcieri, commessi, pizzaioli, bebè, compagni di squadra, gommisti, amici, studentesse, sconosciuti, tifose, passanti. «Fare una foto insieme a Maradona significava dare testimonianza che il miracolo fosse realmente avvenuto», sottolinea Rainone.
Non c’è uno scatto uguale all’altro, anche gli improvvisati teatri di posa vanno dalla salitella del Centro Paradiso di Soccavo al negozio di scarpe di Chiaia, dai corridoi dello stadio San Paolo alla fonte battesimale di una chiesa. Ogni foto unica, irripetibile. Proprio come l’epopea di Dios. Immortale. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Carlo Rainone
«La foto con Dios»
Il Saggiatore
pp. 136, € 29

Recensione pubblicata su Tuttolibri de La Stampa sabato 24 giugno 2023

LA STAMPA TUTTOLIBRI (pagine 12-13) 24-6-2023

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