Giovani vera eccellenza del Sud che si affaccia sull’Europa

Innovazione al SudChuck Robbins, presidente Cisco, in occasione dell'inaugurazione della Cisco Networking Academy di Napoli (foto Ansa.it)

E’ una partita quella del Sud che nessuno sembra voglia giocare. Pochi giorni fa il quotidiano napoletano Il Mattino ha titolato in prima pagina “Sgravi al Sud, nessun assunto” lanciando un allarme non di poco conto. E in effetti la misura del governo denominata “Bonus Sud” è di fatto congelata, pur essendo ufficialmente in vigore dal primo gennaio scorso. Il risultato è che non c’è nessun assunto perché mancano i cosiddetti decreti attuativi, le disposizioni che permettono a una legge di funzionare realmente. A scrivere le regole deve essere il ministero del Lavoro ma finora nulla è stato fatto. Di conseguenza l’Inps, l’istituto di previdenza che è delegato ad autorizzare gli sgravi per le aziende meridionali, non può spedire le istruzioni operative ai propri uffici per l’accettazione delle pratiche. In sintesi mancano i moduli per presentare le richieste.

Una contraddizione, l’ennesima, o se volete una cosa all’italiana. E dire che proprio il governo Gentiloni ha definito “importanti e decisive” le misure per il Sud inserite nella legge di Bilancio approvata in extremis dal Parlamento sul chiudersi della legislatura. «Un paradosso oltre che uno scandalo vista l’urgenza occupazionale del mezzogiorno e la velocità con cui il governo riesce in altri casi a prendere decisioni operative» denuncia Confimprenditori, ricordando come un caso simile era capitato anche lo scorso anno quando la stessa Confimprenditori evidenziò il blocco delle assunzioni dovuto alla paralisi del portale dell’Inps.

L’esperienza quindi non ha permesso di prendere le contromisure giuste e, complice il clima da campagna elettorale e da ultimi giorni di scuola, il Bonus Sud al momento è una incompiuta. In attesa di sbloccare la situazione, però, la politica continua a considerare il Mezzogiorno una opportunità, così come ha sottolineato il premier Gentiloni in una sua recente visita a Napoli: “C’è l’impegno del governo per creare condizioni favorevoli perché le imprese agiscano al Sud”, ha dichiarato il primo ministro nel suo intervento alla Inaugurazione della Cisco Academy.

La verità è che il Sud rappresenta sicuramente qualcosa di appetibile per potenziali investitori, così come del resto fu negli anni Sessanta e Settanta quando, a suon di incentivi, dall’estero e dal Nord Italia si moltiplicarono le iniziative imprenditoriali che beneficiarono dei contributi per poi consegnare all’archeologia industriale impianti e capannoni, lasciando senza lavoro migliaia di meridionali. Per non parlare della Ricostruzione conseguente al terremoto del 1980: miliardi di lire concessi per rilanciare il manifatturiero nelle aree colpite dal sisma. Di quelle imprese, molte delle quali sovradimensionate e fuori mercato già all’epoca, è rimasto poco. Anzi nulla.

E anche stavolta, nell’epoca dell’innovazione e del digitale, potrebbe risultare alto il rischio che l’eccellenza del Sud possa sì attrarre investitori ma senza prospettive e vista lunga. L’attrattore principale, in realtà, è rappresentato dai giovani che nel Mezzogiorno ci sono e sono anche bravi e capaci. Ecco perché in campo ci sono due giganti della Silicon Valley, Cisco ed Apple, che a Napoli, in una ex fabbrica di pomodori, hanno messo su una vera e propria accademia dove si potranno frequentare percorsi di formazione. A patto che, ha ammonito proprio Gentiloni, venga gestita «senza sacrificare in termini qualitativi e quantitativi il lavoro».

E che i giovani del Sud siano la vera risorsa lo hanno certificato anche gli esperti della Banca europea per gli investimenti che hanno firmato accordi per finanziamenti da 1,3 miliardi di euro, in arrivo per le piccole e medie imprese del Mezzogiorno. «Ci sono tante persone di talento con idee brillanti» nelle regioni del Mezzogiorno «che hanno solo bisogno di un piccolo aiuto finanziario per concretizzare i loro progetti», ha commentato Corina Cretu, giornalista romena, Commissario per le politiche regionali dell’Unione europea. A conferma che chi ci guarda dall’estero ha ben chiaro quanto valga il nostro Sud.

Editoriale andato in onda il 28 gennaio 2018 su Radio Alfa. Ascolta in questa pagina il podcast
Ascolta “Editoriale 28-1-2018″ su Spreaker.

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