Napoli-Juventus 0-1: muro bianconero al San Paolo, decide Higuain che litiga con i tifosi. Sorpasso Inter

Napoli-Juventus 0-1Gonzalo Higuain esulta dopo aver segnato il gol decisivo al San Paolo (foto Ansa.it)

Higuain punisce il Napoli. Con un gol del Pipita, che dimentica i problemi alla mano che lo avevano tenuto in dubbio fino all’ultimo, la Juventus batte la capolista, alla prima sconfitta in campionato e ora la tallona a un punto. Un successo, quello dei bianconeri, che favorisce l’Inter, vittoriosa domenica 3 dicembre 2017 sul Chievo (5-0), nuova capolista del campionato proprio davanti agli azzurri che vengono così sorpassati.

La partita
Sul piano tattico il tecnico dei bianconeri fa tutto bene, Sarri, invece, rimane fisso sui suoi schemi, ormai noti a tutti e non fa nulla per inventare qualcosa di nuovo. È una apparente involuzione quella del Napoli che la squadra evidentemente riesce a mascherare contro avversarie più deboli ma che appare in maniera chiara quando di fronte c’è un avversario di rango. Allegri sceglie il 4-3-2-1 inserendo Matuidi al posto di Barzagli. La Juventus è più coperta a centrocampo dove la linea a tre è molto arretrata e si dispone, di norma, a ridosso della propria area di rigore. Il Napoli nella fase iniziale della gara è troppo frenetico nell’azione e questo si ripercuote sulla mancanza di precisione nei passaggi. Inizialmente è dunque la Juve ad essere più propositiva e a mantenere maggiormente il possesso del pallone. Ma l’indirizzo tattico della gara non è questo. Il copione dell’azione che manda in rete la squadra di Allegri al 12′ è quello che evidentemente l’allenatore dei torinesi aveva studiato a tavolino: aspettare il Napoli arroccato davanti alla propria area di rigore e ripartire a tutta velocità con le frecce Dybala e Douglas Costa, lanciati sul primo tocco da uno dei tre centrocampisti che fanno sempre scudo davanti alla difesa.

Primo tempo
Nasce così il gol di Higuain, lanciato in contropiede da Dybala, dopo che la Juventus aveva recuperato il pallone su circolazione sbagliata degli avversari nella propria metà campo. Una volta raggiunto il vantaggio, la Juventus si difende, sempre con calma e con una perfetta organizzazione, in certi momenti mettendo addirittura tutti e dieci uomini dietro la linea della palla. Il Napoli non riesce a far altro che affidarsi a qualche velleitaria conclusione dalla distanza di Insigne ed Hamsik. I bianconeri per tutta la durata del primo tempo non subiscono neppure una occasione da gol. Gli azzurri sembrano impotenti, hanno di fronte a loro una montagna da scalare e possono farlo facendo ricorso solo alla rabbia ed alla frenesia, strumenti inadeguati che anzi fanno ancor di più il gioco dei campioni d’Italia.

Secondo tempo
Nella ripresa il tema tattico del primo tempo si accentua perfino. La Juventus si chiude ancora di più in difesa e aspetta il Napoli che riesce a creare qualche occasione favorevole per tentare di trovare il pareggio, mai però con trame ben organizzate. Insigne sfiora la marcatura ma è la Juve ad andare vicinissima al raddoppio nell’unica circostanza in cui esce dalla propria metà campo: il tiro a botta sicura di Matuidi viene respinto miracolosamente da Reina. Il Napoli a questo punto della partita sembra perdere le energie ed è probabilmente anche un po’ scoraggiato dalla evidente incapacità a trovare il bandolo della matassa in attacco. Sarri manda in campo Ounas al posto di Insigne infortunato con la speranza di migliorare la fantasia dell’attacco, ma la musica non cambia. E così la Juventus si prende una vittoria che la riporta ad un punto dalla capolista, destinata forse a rimanere tale ancora per poco.

Higuain, gol e nervi tesi con tifosi ed ex compagni. Gli insulti dei tifosi a cui Higuain ha risposto con gesti di stizza ma anche con il gol del successo della Juventus, da vero cacciatore d’area. Napoli-Juventus al di là della storica rivalità e della sfida scudetto è stata ancora una volta San Paolo contro Higuain. Che il rancore dei tifosi non si fosse placato a 18 mesi dal trasferimento in bianconero si era capito sin dal riscaldamento con l’urlo «mer…» che scattava a ogni tocco di palla del Pipita. Higuain ha reagito, incitando il pubblico a urlare più forte e poi applaudendolo. Fischi e insulti sono proseguiti durante il match e l’atmosfera si è fatta tesa anche in campo. Dopo il gol (il quinto in cinque gare contro gli azzurri), Higuain ha portato la mano all’orecchio e poi ha cominciato a scrutare verso la tribuna come se volesse individuare il presidente De Laurentiis, che l’argentino accusa del suo divorzio dal Napoli. Il patron azzurro aveva parlato di lui nel prepartita: «Se dovessi – aveva detto – vedere Higuain lo saluterei? Io nella vita non provo rancore per nessuno. Mi posso inquietare ma poi dopo poco dimentico tutto. Nel suo caso dopo un po’ di più». Nervi tesi anche con gli ex compagni: a metà primo tempo un tiro di Higuain finisce fuori, il Pipita tira la palla con rabbia su un cartellone pubblicitario e viene affrontato a muso duro da Insigne e poi da Mertens. Volano parole grosse, l’atmosfera si scalda e Higuain protesta con l’arbitro. Una protesta che proseguirà anche all’uscita dal campo a metà gara. Nell’intervallo gli animi si calmano e la ripresa scorre via liscia. L’astio dei tifosi azzurri resta come pure la rivincita a suon di gol di Higuain che firma la vittoria della Juve e riapre la corsa per lo scudetto.

Sarri: «Meno brillanti davanti, ma senza alternative». «Noi stanchi? Una squadra stanca non chiude la Juventus per 70′ nella sua metà campo. Certo siamo meno brillanti». Maurizio
Sarri non vede un calo atletico netto nel suo Napoli, sconfitto dalla Juventus, anche se ammette che la rosa non gli lascia molte scelte: «Il dato di supremazia territoriale – dice – è 87 a 13, superiore alla partita contro il Benevento. Il problema è che i tre davanti sono meno brillanti e facciamo più fatica a creare occasioni da gol. Abbiamo concesso alla Juve solo due ripartenze. Purtroppo davanti non abbiamo molti ricambi e non possiamo usare altri moduli perché di attaccanti centrali abbiamo solo Mertens. Insigne da quando è tornato dalla nazionale ha un problema al pube, Dries sta giocando forse con troppa continuità ma non ci sono soluzioni». Sarri frena gli entusiasmi: «Il Napoli – spiega – non può partire una stagione dicendo che siamo i favoriti per lo scudetto perché sarebbe da presuntuosi». Ultimo passaggio sui cori contro Higuain e sulle magliette: «Con i tifosi sono quasi sempre d’accordo, ma non su Higuain. La Juve ha pagato la clausola e Gonzalo fino a quando è stato qui si è sempre comportato benissimo. Stasera sono triste anche perché speravo di morire prima di vedere un Napoli-Juve grigi contro gialli».

Allegri: «Partenopei favoriti ma lotteremo fino alla fine». «Una bella vittoria contro il Napoli, che resta la favorita per lo scudetto. Non era semplice vincere qui ma ora dobbiamo subito pensare alla Champions, perché ci giochiamo gli ottavi di finale». È soddisfatto ma pragmatico Massimiliano Allegri che nel dopo partita contro il Napoli lancia anche una battuta al veleno: «Vittoria della tattica? Non so, non me ne intendo di queste cose». Il tecnico bianconero sottolinea i margini di miglioramento della sua Juve e fa i complimenti al Napoli: «Dobbiamo trovare una condizione migliore per poi giocare meglio. Ma c’è da fare i complimenti al Napoli che ha fatto una grande partita. Noi per vincere dobbiamo arrivare a marzo in condizione e fare cose oltre l’ordinario». Tra i giocatori che hanno fatto la differenza Douglas Costa e Benatia: «Douglas Costa – dice Allegri – è un giocatore straordinario, a livello tecnico fa delle cose che gli altri non fanno. Anche Benatia ha fatto molto bene, è in un’ottima condizione anche se l’ho ripreso in una situazione, ma in generale dietro abbiamo concesso pochissimo. Sono ragazzi straordinari che lotteranno fino alla fine per il titolo».

Selfie Salvini-Insigne, gelo dal Napoli: non abbiamo accettato le sue scuse per vecchie offese. Sembrava un selfie di pace, e invece ha scatenato un nuovo vespaio di polemiche. Matteo Salvini pubblica su Facebook una foto che lo ritrae con due giocatori del Napoli, Insigne e Callejon, e il vicepresidente Edoardo de Laurentiis, complimentandosi con il «bel gioco» degli azzurri. Ma i tifosi partenopei continuano a non perdonargli le frasi offensive del passato, e la loro rabbia monta sui social: tanto da spingere il Calcio Napoli a precisare freddamente che «Salvini voleva porgere le sue scuse: non le abbiamo accettate ma lo abbiamo ascoltato volentieri». Il botta e risposta alla vigilia del big match tra Napoli e Juve. Proprio nell’albergo dove erano in ritiro i giocatori del Napoli, il leader del Carroccio ha soggiornato giovedì sera, durante il suo tour a Castel Volturno nelle realtà dell’immigrazione clandestina. Salvini ha incrociato gli azzurri in albergo ed è lì che nata sul momento la foto dei sorrisi e delle strette di mano. Foto che la gran parte dei tifosi azzurri non ha gradito, prendendosela anche con i propri beniamini.

Il selfie pubblicato da Matteo Salvini sul suo profilo facebook

Il selfie pubblicato da Matteo Salvini sul suo profilo facebook

Il più bersagliato è stato Insigne, Lorenzo «il magnifico», in quanto napoletano: «Quella foto è un calcio in faccia alla nostra città, da napoletano che punta ad essere un simbolo per questi colori e questa città dovresti vergognarti», ha scritto qualcuno. Le reazioni della tifoseria hanno causato imbarazzo nella società azzurra che poi ha preso nettamente le distanze con un tweet: «Per una questione di educazione abbiamo incontrato e ascoltato Matteo Salvini che soggiornava nel nostro albergo. Salvini voleva porgere le sue scuse per le dichiarazioni contro i napoletani fatte in passato. Non le abbiamo accettate ma lo abbiamo ascoltate volentieri». Nel post a corredo della foto, il leader leghista accenna alla sua missione («Sono per lavoro a Castel Volturno, dove ho incontrato 70 amministratori locali (sindaci, assessori e consiglieri) che porteranno avanti le battaglie della Lega in Campania, grandissimi!») e usa parole di apprezzamento dopo l’incontro con gli azzurri («E in albergo chi incontro? Insigne, Callejón e il vicepresidente del Napoli, simpaticissimi! Viva il bel calcio»).

NAPOLI-JUVENTUS 0-1 (0-1)
Napoli (4-3-3): Reina 7, Hysaj 6, Albiol 6, Koulibaly 6.5, Mario Rui 5.5 (31′ st Maggio sv), Allan 6.5 (22′ st Zielinski 5.5), Jorginho 5.5, Hamsik 5.5, Callejon 5, Mertens 5, Insigne 6.5 (31′ st Ounas sv). (22 Sepe, 1 Rafael, 19 Maksimovic, 21 Chiriches, 13 Scarf, 30 Rog, 42 Diawara, 15 Giaccherini, 98 Leandrinho). All.: Sarri 5.
Juventus (4-3-2-1): Buffon 6, De Sciglio 6 (38′ st Barzagli sv), Benatia 6.5, Chiellini 6.5, Asamoah 5.5, Khedira 5.5 (22′ st Marchisio 6), Pjanic 7, Matuidi 5, Dybala 5.5, Douglas Costa 6.5 (33′ st Cuadrado sv), Higuain 7. (23 Szczesny, 26 Pinsoglio, 24 Rugani, 12 Alex Sandro, 30 Bentancur, 27 Sturaro, 33 Bernardeschi). All.: Allegri 7.
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Reti: nel pt 12′ Higuain.
Note: spettatori 56mila. Angoli: 10-4 per il Napoli. Recupero: 2′ pt e 4′ st. Ammoniti: Chiellini, Mertens, Mario Rui per gioco scorretto. Var: 0.

LA SITUAZIONE/SERIE A
Risultati (XV giornata, 3/12, ore 15):
 Benevento-Milan 2-2 (giocata ore 12.30); Bologna-Cagliari 1-1; Crotone-Udinese 0-3 (giocata 4/12, ore 19); Fiorentina-Sassuolo 3-0; Inter-Chievo 5-0; Napoli-Juventus 0-1 (giocata 1/12, ore 20.45); Roma-Spal 3-1 (giocata 1/12, ore 18.30); Sampdoria-Lazio 1-2 (giocata ore 20.45); Torino-Atalanta 1-1 (giocata 2/12, ore 20.45); Verona-Genoa 0-1 (giocata 4/12, ore 21).
Classifica: Inter 39 punti; Napoli 38; Juventus 37; Roma* 34; Lazio* 32; Sampdoria* 26; Fiorentina, Milan, Bologna 21; Atalanta, Torino, Chievo 20; Cagliari 16; Udinese* 15; Genoa 13; Crotone 12; Sassuolo 11; Spal 10; Verona 9; Benevento 1. (* una partita da recuperare)
Prossimo turno (XVI giornata, 10/12, ore 15): Cagliari-Sampdoria (9/12, ore 18); Chievo-Roma (ore 12.30); Genoa-Atalanta (11/12, ore 19); Juventus-Inter (9/12, ore 20.45); Lazio-Torino (11/12, ore 21); Milan-Bologna (ore 20.45); Napoli-Fiorentina; Sassuolo-Crotone (ore 18); Spal-Verona; Udinese-Benevento.
Classifica marcatori
16 reti: Icardi (4 rigori-Inter). 15 reti: Immobile (6-Lazio). 12 reti: Dybala (1-Juventus). 10 reti: Mertens (3-Napoli). 9 reti: Higuain (1-Juventus). 8 reti: Dzeko (Roma). 7 reti: Perisic (Inter); Quagliarella (2-Sampdoria). 6 reti: Inglese (1-Chievo); Callejon (Napoli); D. Zapata (Sampdoria); Thereau (3-Udinese/Fiorentina). 5 reti: Cristante (Atalanta); Joao Pedro (1-Cagliari); Simeone (Fiorentina); Suso (Milan); Iago Falque (Torino). 4 reti: Verdi (Bologna); Chiesa (Fiorentina); Kalinic (Milan); Insigne (Napoli); El Shaarawy (Roma); Pazzini (4-Verona).

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