Con la Juve il Napoli dei “piccoletti”: Insigne, Callejon e Mertens lanciano la sfida all’ex Higuain

Napoli-RomaDries Mertens e Lorenzo Insigne in azione contro la Roma al San Paolo

Non è mai una partita come le altre, almeno per i napoletani, quella contro la Juventus. La sfida ai bianconeri è un mix di ingredienti particolari, da sempre; storia, rivalità, voglia di riscatto. Quest’anno poi, ce n’è uno in più: si chiama Gonzalo Higuain. Il trasferimento dell’attaccante argentino è una spinta in più per i tifosi, e forse anche per i giocatori azzurri, a fare bene, a rovinare la serata all’ex compagno e alla squadra rivale di sempre. Un motivo che accresce ulteriormente l’attesa e la curiosità di tutti.

Dunque Higuain perno dell’attacco juventino; e il Napoli come risponde? Certamente, senza una vera prima punta. Sfortuna prima, colpi di testa poi, hanno infatti privato Maurizio Sarri dei suoi due attaccanti centrali cosicché, il tecnico toscano, sarà costretto a riproporre Dries Mertens da falso nueve. Un esperimento questo, studiato nel ritiro estivo, poi diventato necessità, e che a dirla tutta ha dato già buoni frutti. E quel pizzico di imprevedibilità che può sempre tornare utile, specie in partite come quella di sabato sera.

Il folletto belga, nelle ultime uscite, è apparso non solo in forma, ma incredibilmente a suo agio nell’inedito ruolo. Come una scheggia impazzita, come la pallina di un flipper che rimbalza tra i difensori avversari senza che ci capiscano nulla, il piccolo attaccante si muove con agilità al centro dell’ attacco, svariando poi su tutto il fronte offensivo, dialoga bene con i compagni, e trova anche il gol. Insieme a Insigne e Callejon, particolarmente ispirato quest’anno sia per gli assist che per i gol, forma un attacco leggero e dinamico, che non sarebbe la prima volta che regala risultati importanti.

Forse, a preoccupare di più, è la condizione di tutto il Napoli dell’ultimo periodo; un poco dal punto di vista fisico (vedi alcuni giocatori che solo nelle ultime uscite hanno potuto rifiatare), ma soprattutto da quello mentale. Disattenzioni, momenti di black out, cali di tensione, hanno contraddistinto gli ultimi match. Talvolta mettendo a rischio risultati praticamente già acquisiti, talaltra regalando la vittoria all’avversario. Ed è questo il grattacapo principale di Maurizio Sarri; per risolvere il problema si deve solo lavorare sulla testa dei giocatori e chissà se il tempo che manca per la partita di Torino sarà sufficiente. Ma questo è un aspetto fondamentale; perché se il Napoli ha qualche chance di fare risultato, queste diminuirebbero drasticamente se venissero ripetuti gli errori degli ultimi tempi.

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