Il Besiktas è l’ennesimo ostacolo contro cui sbatte il brutto Napoli di questo periodo. E fanno tre sconfitte consecutive, con tanto di campanello d’allarme per la Sarri band. Crotone diventa dunque prova inappellabile da non fallire, per riconquistare punti, che da troppo tempo mancano, e soprattutto quel pizzico di consapevolezza che sembra smarrito. Questo almeno è quello che è saltato di più agli occhi; una fiducia in sé stessi e nei propri mezzi ormai vecchio ricordo, a cui si accompagnano di conseguenza dei veri e propri blackout, che mandano in tilt meccanismi collettivi e le giocate dei singoli. Come per esempio i retropassaggi suicidi di Jorginho, le mancate uscite di Reina, i palloni persi al limite dell’ area da Koulibaly. Peccato perché per il resto, in maniera più o meno fluida, il Napoli il suo gioco lo fa sempre. Lo ha fatto nel primo tempo con la Roma, e anche durante i novanta minuti contro i turchi. Ma puntualmente viene tutto vanificato dai suddetti errori, soprattutto quelli individuali. Senza poi dimenticare il peso psicologico della perdita di Milik e dello stesso Albiol, che evidentemente era più importante di quanto non si credesse per il reparto arretrato.
Ecco dunque che la partita in terra calabra viene ad assumere importanza capitale. La fortuna certo non assiste il Napoli dato che, proprio contro gli azzurri, i padroni di casa torneranno a giocare nel proprio stadio; un piccolo impianto dal tifo caloroso e pronto ad esaurirsi proprio nella partita di domenica. Sarri dal canto suo, dopo essere stato più volte criticato nell’ ultimo periodo, sta pensando a dei cambi di formazione, oltremodo opportuni arrivati a questo punto. Giocatori come Jorginho, Insigne, Hysaj, e non solo, hanno dimostrato di non essere nella forma migliore e quindi potrebbero fare spazio ai vari Diawara, Zielinski, Allan, Giaccherini. Il polacco, schierato già da tempo dal tecnico, ha dimostrato di essere un giocatore affidabile; Allan, dopo un inizio difficile, ha trovato una buona condizione e la sua fisicità non può mancare in questo Napoli; Diawara ha giocato pochi minuti ma sembra poter rimpiazzare bene Jorginho, soprattutto quello dell’ ultimo periodo. In attacco poi, Mertens ha fatto tanto bene da prima punta, ma c’ è da pensare che possa prendere il posto di Insigne sull’ out sinistro, col ritorno al centro di Gabbiadini, che qualche segnale positivo nell’ ultima uscita pure lo ha dato. Al di là dei cambi, serve però una scossa di gruppo; un ritorno a quella consapevolezza e autostima che possa evitare errori grossolani e cali di concentrazione. Servirà un vis a vis tra tutti, tecnico e giocatori, duro e schietto per serrare i ranghi e riprendere il cammino tanto in Italia quanto in Europa. Perché per ora, il bonus degli errori è finito.
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