Gol, idee e personalità: finalmente è il Napoli di Hamsik

Napoli-Benfica 2-0Marek Hamsik esulta dopo il gol che sblocca il risultato contro il Benfica

Troppe volte si è parlato di un Hamsik con poca personalità, poco carisma, poca capacità di prendere per mano la squadra, soprattutto nelle partite che contano. E diciamocela tutta, spesso è stato veramente così. Ma non contro il Benfica. Nel mercoledì di Champions, Marekiaro ha giocato a “cresta” alta, sicuro di sé, da vero trascinatore. Gol e grandi giocate, quasi onnipresente in mezzo al campo, dove ha supplito talvolta  anche a qualche mancanza di Jorginho, non nella sua serata migliore.

Arrivato alla decima stagione tra le fila del Napoli, per il centrocampista slovacco è decisamente un periodo si. Eletto ancor di più come capopopolo dopo l’addio di Gonzalo Higuain, il capitano, con l’avvento di Sarri, sta vivendo una seconda giovinezza. Il tecnico toscano lo ha riportato infatti al suo ruolo naturale, come interno di centrocampo; e se anche la scorsa stagione non è stata la migliore dal punto di vista realizzativo (8 gol in stagione), le prestazioni sono sensibilmente migliorate. Più coinvolto nel vivo del gioco, più dinamico, ma soprattutto più felice di giocare a pallone. Quest’anno  anche sembra esser partito col piede giusto, a suon di prestazioni e di gol. Già tre in otto partite, due in campionato e uno in Champions. È tornato l’Hamsik di una volta, dei primi anni, degli anni di Reja e Mazzarri.

Marek viene prelevato dal Brescia in occasione del ritorno del Napoli nella massima serie, soffiandolo così sotto il naso delle milanesi. Il suo esordio in serie A è proprio con gli azzurri; e subito si fa apprezzare per le sue qualità. In quegli anni il talento di Banska Bystrica è anche molto prolifico; dalla stagione 2007-2008 a quella 2012-2013 non va mai sotto le dieci realizzazioni a stagione. Non male per un centrocampista. Tra i tanti alti, qualche basso non manca. In alcune partite, e in alcuni periodi nei casi peggiori, scompare. Ed è in queste occasioni che viene accusato di poca personalità, poco carisma. E se anche è vero che la grinta non è tra le sue armi migliori, lo slovacco si distingue per serietà, per professionalità, per non dire mai una parola fuori posto, anche quando è messo in discussione. Con Benitez vive i suoi anni peggiori, soprattutto a causa di una posizione in campo a lui poco congeniale. Con Sarri, invece, rinasce.

Di recente ha abbattuto il muro dei cento gol con la maglia del Napoli, confermando ancora una volta di essere ormai storia del club. Inoltre, come già detto, con la partenza di Higuain lo slovacco è diventato ancor di più il giocatore simbolo della squadra, il più rappresentativo. E nonostante il tifo azzurro ormai sia poco disposto a legarsi troppo a giocatori che da un momento all’altro possono partire, con il capitano ha deciso di fare un’eccezione. È finalmente il Napoli di Hamsik.

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