Vengono dalle seconde linee i record del Napoli in Europa League

Europa League, Napoli-Legia VarsaviaDries Mertens esulta con i compagni dopo il gol segnato al Legia (foto Ansa)

Numeri da record, Napoli da record. Grazie al 5-2 sul Legia Varsavia gli azzurri conquistano la sesta vittoria su sei partite giocate e si qualificano così a punteggio pieno alla fase successiva (prima squadra italiana nella storia, sesta in assoluto). Impresa che non è riuscita a nessun’altra delle squadre partecipanti all’edizione di quest’anno. I numeri dei ragazzi guidati da Maurizio Sarri però non finiscono di stupire; come se non bastasse infatti, il Napoli ha messo a segno ben 22 reti nel girone, record assoluto, battendo quello del Salisburgo che lo scorso anno si era fermato a quota 21. La media è di 3,67 gol a partita ma anche la difesa non è stata da meno; in sei partite, tre gol subiti (0,5 a partita), alla pari di Schalke 04 e Paok Salonicco. Nonostante l’impiego delle “seconde linee”, il gioco propositivo non è stato alterato. La conferma viene oltre dal numero di gol segnati, anche dal totale dei tiri compiuti contro Legia, Club Brugge e Midtylland: 107, di cui 48 in porta, 37 fuori e 22 respinti.

Non è neppure eccessivamente diminuita la qualità in mezzo al campo, nonostante giocatori come Hamsik, Allan e Jorginho siano stati utilizzati poco. La squadra è seconda per numero di passaggi totali, con l’89% di precisione. Questa superiorità è confermata da un ultimo dato, quello dei falli commessi; appena 57, alla pari del Borussia Dortmund.

Due gli aspetti che hanno colpito di più di questo Napoli europeo. Il  primo: la squadra, nonostante le rotazioni operate da Sarri, soprattutto nelle ultime due partite essendo stato già conquistato il primo posto del girone, non ne ha mai risentito nella qualità del gioco, sempre propositivo, votato all’attacco ma anche con attenzione difensiva. Vero che le avversarie di queste prime uscite erano di non primissimo livello, ma ciò non toglie i meriti di questi ragazzi e anche del tecnico, che ha saputo inculcare la propria idea di gioco a tutti gli effettivi della rosa. In secundis, la cattiveria, la voglia di non lasciare nulla agli avversari, anche quando tutto si era già deciso. E questo ha reso possibile i diciotto punti finali con record di gol segnati.

Queste sei partite inoltre regalano al tecnico le prestazioni positive di alcuni giocatori che possono tornare utili nel corso del campionato e della stessa Europa League. El Kaddouri per esempio, schierato sempre titolare nei  match del girone, che ha risposto ottimamente con un gol e tre assist. Nelle ultime due partite anche l’under 21 inglese Nat Chalobah si è disimpegnato bene, arrivando al gol nella gara di giovedì sera. Certo dovrà confermarsi con squadre di livello superiore. E ancora Vlad Chiriches, che ha dimostrato di costituire una validissima alternativa ad Albiol o Koulibaly.

È dunque una bella sfida l’Europa League di quest’anno per il Napoli. Perché probabilmente, a differenza delle edizioni precedenti, ci sono diverse squadre di rango che già potrebbero essere pescate dall’urna di Nyon lunedì 14 dicembre alle ore 13, nonostante la qualificazione da prima classificata. Queste sono: Fenerbahce, Borussia Dortmund, Villarreal, Siviglia, Valencia e Shaktar Donetsk. Sion e Augsburg appaiono invece come le più abbordabili.
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La stagione del Napoli in Europa League

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