Napoli dopo lo choc di Bologna: gli uomini-chiave di Sarri sono a corto di fiato

Jorginho contrasta Gary Medel in una fase di Napoli-InterJorginho contrasta Gary Medel in una fase di Napoli-Inter

Sarri un poco lo aveva previsto. Alla vigilia della partita contro il Bologna infatti, il tecnico degli azzurri aveva espresso tutto il suo timore circa un probabile calo psicologico proprio dopo aver conquistato la vetta del campionato. E manco fosse un oracolo, il tecnico ci ha preso. Nella partita del Dall’Ara il Napoli non è stato il solito Napoli; pur costruendo diverse palle gol, gli azzurri sono stati più imprecisi e meno concentrati rispetto a come ci avevano abituato, soprattutto in difesa. Un mal di vertigini dunque? Una pressione per essere la capolista? Non secondo Sarri, che nel post partita ha dichiarato: “Non posso certo stare a pensare se sono un punto sopra o un punto sotto a 27 giornate dalla fine del campionato: non possiamo certo farci influenzare da obiettivi che ci danno dall’esterno”. Cosa è successo allora? Sempre secondo il tecnico, la sua squadra è stata vittima di un “annebbiamento mentale. Abbiamo fatto degli errori gravi, ma dobbiamo restare sereni, un passaggio sbagliato dal punto di vista mentale era quasi inevitabile: la nostra bravura doveva stare non nell’evitarlo, che non era possibile, ma nel limitarlo, cioè fare risultato lo stesso. Non ci siamo riusciti. Ma di certo non è una questione fisica, altrimenti non avremmo fatto il finale che abbiamo fatto”.

Un calo che però si era già avvertito negli ultimi venti minuti della partita con l’Inter. Li infatti, come tutti i tifosi ricorderanno, nonostante la superiorità numerica e il doppio vantaggio, gli azzurri si trovarono a soffrire e non poco in un finale vissuto in apnea, salvo portare poi i tre punti a casa. Una perdita di concentrazione improvvisa, probabilmente mista a una certa “tranquillità” di aver ormai portato in porto il risultato. Il calo però sembra anche fisico, nonostante Sarri non ne voglia sentir parlare. Sia col Bologna che nella precedente partita, alcuni giocatori sono sembrati essere in debito di ossigeno. A partire da Callejon, che nonostante il prezioso lavoro difensivo che svolge in ogni partita, sembra dover rifiatare. Così come Jorginho e Allan, il primo sovrastato da Diawara nel match di domenica, e il secondo meno incisivo del solito. Del resto i due centrocampisti, escluse le primissime partite di questo campionato, hanno  sempre giocato titolari, grazie alle loro ottime prestazioni sì ma probabilmente anche grazie alla mancanza di ricambi all’altezza. A conferma di ciò parlano i dati; il Napoli è, tra le squadre che lottano per il vertice, quella che ha impiegato meno giocatori della rosa (18) contro i 22 della Fiorentina, i 23 dell’ Inter e i 25 della Roma.

Certo in questa fase la partita di giovedì sera contro il Legia Varsavia non aiuta; un impegno che non conta considerata la già conquistata qualificazione al primo posto del Napoli e che potrà solamente costituire dispendio di energie per i giocatori. Anche se è previsto un ampio turnover per la sfida con i polacchi, come già avvenuto col Club Brugge.

Anche perché domenica alle 18 c’ è la Roma al San Paolo, in uno scontro al vertice. Una sfida importante che permetterebbe agli azzurri in caso di vittoria di portarsi a più sei sugli avversari, dimostrando anche che quello di Bologna è stato un incidente di percorso fisiologico. Tra l’altro i tifosi non sembrano aver perso l’entusiasmo dato che gli  ultimi dati parlano già di 46mila biglietti venduti e quindi verosimilmente con i giallorossi sarà pienone. Una partita importante dunque sia per la classifica, che per la risposta che la squadra darà sul piano fisico e psicologico. Così veramente sapremo se quella di domenica scorsa è stata una sconfitta “salutare”  o no.
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