Ma chi sono i comunisti?

di Angelo Di Marino
La caduta del governo Berlusconi ha scompaginato la già confusa politica italiana. L’incarico a Monti ha poi definitivamente smazzato le carte, rimescolando ruoli e strategie come accadde con Mani pulite che travolse la logica dei partiti tradizionali. E’ per questo che assistiamo, invero straniti, a leghisti in tuta da metalmeccanico schierati dalla parte degli operai, in difesa delle pensioni e dei redditi più bassi. Per non parlare di Bossi che dà del comunista a Berlusconi il quale, giusto per rendere ancora più caotica la situazione, se la prende con “il governo sostenuto dalla sinistra”.

Qualcuno inizierà a pensare che il mondo si sia capovolto, confortato nella valutazione dall’atteggiamento di Bersani e Di Pietro, sulle opposte barricate al momento di votare la fiducia. Tra i democratici il mal di pancia è il disturbo più diffuso, anche se il segretario promette lealtà a Monti fino alla scadenza.

Insomma quello che in troppi definiscono un “esecutivo di banchieri” è osteggiato da Berlusconi, tra gli uomini più ricchi del pianeta e proprietario di banche, e spalleggiato dalla sinistra (moderata), dal centro e dalla Chiesa. Che adesso pensa anche di pagare l’Ici, sia pure con le dovute esenzioni, ribadendo che mai c’è stata volontà di eluderla.

Considerando poi che il Sud esce stritolato dalla manovra e dal silenzio assordante di chi lo dovrebbe rappresentare in Parlamento (come ha ben sottolineato Carmine Pinto nella sua analisi pubblicata ieri), il quadro è bello che incorniciato. Ne viene fuori una di quelle tele incomprensibili che tutti guardano però con finta ammirazione, esclamando “è bellissima” al culmine dell’imbarazzo. E’ così per la manovra lacrime e sangue di Monti, ed è così per la fin troppo evidente crisi di identità che attraversano i partiti e la politica del terzo millennio, già in difficoltà prima del default.

E la nostra Salerno? Plasticamente anche da qui ci arriva la conferma di quanto sinora sunteggiato. Pensate ai due palazzi della politica locale che si fronteggiano lungo via Roma. Seguendo rigorosamente il senso di marcia, sul lato sinistro un sindaco-leader che da sempre, e ora più che mai, si professa uomo che rappresenta anche “la destra europea”, così come ha ribadito a pieni polmoni nelle due ultime campagne elettorali che ha affrontato. I suoi comportamenti, politici e amministrativi, rientrano a pieno titolo nella definizione. Sulla sponda destra un presidente-deputato che ce l’ha con Tremonti, Monti, i giudici che gli hanno bloccato il Principato d’Arechi e che promette a piè spinto referendum e consultazioni popolari, manco fosse Di Pietro. Non se la prenda a male nessuno, ma forse è tempo di invertire quel senso unico nel cuore di Salerno, così destra e sinistra potrebbero finalmente trovare una collocazione.

pubblicato su “la Città” del 18 dicembre 2011

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