Da Pianura a Terzigno: la partita dei rifiuti

di Angelo Di Marino
Terzigno come Pianura. Così i rifiuti in Campania tornano emergenza, riaprendo una questione che non poteva essere chiusa. Senza tirare fuori le frasi di Berlusconi inneggianti alla definitiva risoluzione del problema, è indispensabile restare con i piedi per terra. La monnezza non poteva scomparire d’incanto perché nella nostra regione non si è mai completato il ciclo dei rifiuti. Che continua ad essere un percorso senza meta.
A complicare il quadro della disperazione, le differenze tra i vari territori. Mentre nel Salernitano, sia pure a macchia di leopardo, si è avviata la pratica della raccolta differenziata, nel Napoletano questo si trasforma in miraggio. Impossibile da organizzare, la differenziazione del rifiuto rappresenterebbe l’unica salvezza per l’area metropolitana di Napoli. Aggiungiamoci il malfunzionamento del solo termovalorizzatore esistente, quello di Acerra, oltre alla totale assenza di programmazione e la frittata è servita. Quello che fa più rabbia è che per accorgersi della monnezza si debba arrivare alla crisi, all’emergenzialità, diventata ormai patologia.
Sono decenni che scriviamo e leggiamo sempre le stesse cose sui rifiuti. Quindi è facile profetizzare cosa accadrà: nulla, assolutamente nulla. Bertolaso aprirà un paio di discariche con la forza (è in ballo anche Macchia Soprana) per stiparle fino a saturazione. Acerra resterà l’unico inceneritore almeno per i prossimi quattro anni, visto che se Cirielli e De Luca trovassero l’accordo tanti ce ne vorrebbero per costruire quello di Salerno. E così noi, tra qualche mese, leggeremo le stesse cose di oggi.
© riproduzione riservata

pubblicato su “la Città” del 24 ottobre 2010

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3 Comments on "Da Pianura a Terzigno: la partita dei rifiuti"

  1. Susy Pepe | 28 ottobre 2010 at 17:00 |

    Forse meglio raccomandarci a San Gennaro e San Ciro….

  2. Cara Susy, permettimi di dubitare sulla programmazione: il tutto è in mano alla politica, purtroppo…

  3. Susy Pepe | 27 ottobre 2010 at 15:03 |

    Non dimentichiamo di fare i complimenti alla nostra classe politica, che è riuscita a trasformare un affare in un problema. La munnezza è un grosso affare, e ci si fanno soldi veri. Peccato che l’abbia capito bene solo la camorra, che per trarre più soldi da questa miniera inasauribile combina di tutto…. Per il momento il fronte “Stato” si limita a metterci le mani in tasca con le tasse, speriamo che prima o poi queste mani comincino a menarle per fare una programmazione a medio-lungo termine.

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