La manovra di Tremonti: al Sud paghiamo pedaggio

di Angelo Di Marino
Il pregiatissimo Tremonti, ministro della Repubblica, ha apostrofato come «cialtroni» i governatori meridionali che non hanno saputo spendere i fondi europei. Lui stesso ha introdotto nella manovra finanziaria del governo, tra le altre amenità, il pedaggio su Salerno-Reggio e Salerno-Avellino, sotto forma di aumenti per chi percorre i tratti salernitani dell’A3 e dell’A30. Sempre il tetragono fiscalista che tanto piace a Bossi ha pure aumentato Irpef e Irap ad esclusivo uso degli utenti campani.
Insomma, una volta si usava il bastone e la carota. Ora, almeno per noi meridionali, ci sono solo legnate. Di quelle che fanno male, visto che mettono in ginocchio i conti già precari delle famiglie e delle imprese. E con la beffa di dover pagare senza batter ciglio, visto che dobbiamo scontare le malefatte, presunte o reali, di chi ha amministrato il territorio. Che non eravamo (e non siamo) noi, ma questo poco conta. Questo dopo mesi di promesse, durante i quali si assicuravano gli ignari che mai sarebbero state aumentate le tasse. E’ vero, per il Nord è così. Per noi al Sud invece no.
Corniuti e mazziati, si direbbe. Lo spettro è quello già paventato da tempo: un’Italia spezzata in due, con il solco che divide Mezzogiorno e settentrione sempre più profondo, come una frattura insanabile. A Cava e a Nocera c’è chi pensa di occupare l’autostrada e restituire i telepass, voci di dissenso si sono levate un po’ ovunque. Una cosa è certa: nessuno ci tenderà una mano, anzi. Dovremo fare da soli. Come al solito. Anche se diventa sempre più difficile rialzarsi e rimettersi a schiena dritta. Sarà il peso degli anni. O degli errori altrui.
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pubblicato su “la Città” del 4 luglio 2010

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1 Comment on "La manovra di Tremonti: al Sud paghiamo pedaggio"

  1. Susy Pepe | 4 luglio 2010 at 15:49 |

    Tremonti ha solo dato luce all’ennesima politica fiscale ed economica sbagliata nei confronti del meridione d’Italia. Ci sarebbe da chiedersi come abbia fatto l’Italia unitaria a fare di un regno ricco una palla al piede, una frazione statale che viaggia su una marcia economica molto più bassa… Dopo gli ultimi rincari possiamo indignarci, evitare per qualche tempo di prendere un’autostrada che, a mio modesto avviso, oramai non è nulla di più di una tangenziale a servizio della megalopoli che si sstende tra Napoli e Salerno e per questo andrebbe resa gratuita. Ma, alla fine, soggiaceremo all’ennesimo affondo all’economia locale e ci adatteremo a pagare di più l’autostrada, a pagare di più la mozzarella di bufala che da Capaccio arriva a Napoli ed i cui costi di trasporto sono aumentati, a pagare di più ogni merce o servizio che accuserà un rincaro della logistica. A Roma il sindaco Gianni Alemanno si fa paladino del passaggio free sul Grande Raccordo Anulare, annunciando che sfonderà con la sua auto ( blu o personale?) ogni parvenza di casello sulla strada che serve la capitale. Attendiamo di vedere se lo farà o meno. Nel frattempo, non possiamo che ricordare come Andrea Annunziata, all’epoca sottosegretario ai trasporti, già un tempo avesse preso impegno di mediare col proprio governo ( di centrosinistra, per la par condicio in materia di mazzate al meridione) per il contenimento del pedaggio quando si arrivò a pagare 1,50 euro per il tratto Nocera-Cava…. come è andata? Oggi siamo a 2 euro….

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