Da Torino l’urlo nel silenzio di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo

La protesta dei lavoratori dello spettacoloLa protesta dei lavoratori dello spettacolo a Milano (foto Ansa.it)

In questi giorni in Italia il mondo dello spettacolo e della cultura sta lottando duramente. Napoli, Roma, Milano, Vicenza, Piacenza e Bologna sono scese in piazza urlando a gran voce tre parole chiave: reddito, diritti e tutele. Torino aveva dato appuntamento a Piazza Castello, ma il lockdown non ha permesso lo svolgimento della manifestazione. Tuttavia, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo ci tengono a sottolineare che l’evento non è stato annullato, bensì solo posticipato. Non si sono fatti scoraggiare e hanno indetto una conferenza stampa, in cui è stata presentata la proposta ufficiale della rete intersindacale RISP, per una totale riforma del comparto normativo del lavoro nello spettacolo e nella cultura.

Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo

Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo: online la protesta a Torino

Il movimento piemontese dialoga con la regione ormai da circa sei mesi e ha già ottenuto un bonus ad erogazione diretta per i lavoratori intermittenti, subordinati e parasubordinati del settore. Il Piemonte sarà la seconda regione, dopo il Veneto, ad adottarlo. Si tratta di un grande passo in avanti da parte della comunità, ma anche e soprattutto da parte delle istituzioni nel processo di riconoscimento dell’arte in quanto ambito lavorativo rispettabile. Ma è da tener conto la diffusa fallibilità di certi bonus: la debolezza dei contratti, infatti, spesso rende estremamente difficili le procedure fiscali. Si può dire che l’emergenza nel campo della cultura in Italia non sia un dibattito aperto in seguito allo scoppio della pandemia di COVID-19. Il nostro è un paese che ormai da anni pone l’arte e lo spettacolo in secondo piano. Si tratta di una guerra decennale. È proprio per questo che le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo hanno deciso di inaugurare una rivendicazione più ampia ed un cambiamento più radicale e duraturo tramite la presentazione della riforma, che pone al centro la proposta di un reddito di continuità.  L’insofferenza crescente pretende l’eliminazione del lavoro nero e grigio, una retribuzione adeguata e una maggiore facilitazione nell’accessibilità INPS.

Inoltre, il collettivo è stato chiamato a partecipare al tavolo culturale della regione, dove ha la possibilità di proporre e discutere provvedimenti a sostegno di artisti ed attività, come il supporto alla mobilità di carriere internazionali e lo sviluppo di spazi nuovi e alternativi, che dovranno essere aperti a realtà differenti.

Insomma il mondo italiano dello spettacolo e della cultura sta lavorando per cercare di rimarginare il più possibile le ferite del presente, ma anche per creare un futuro ricco di speranza, opportunità e bellezza. Ma ha bisogno di sostegno ed è per questo che il 5 dicembre, nuova data della manifestazione rimandata, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo Piemonte non dovranno essere lasciati da soli.

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Articolo pubblicato su Una poltrona in prima fila il 7 novembre 2020

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