Regionali in Campania: De Luca e Caldoro vogliono lo spareggio ma i loro partiti cercano altri candidati

Il post sul Pd di De LucaLa foto postata da Vincenzo De Luca il 14 gennaio 2020: con lui il figlio Piero e Zingaretti

E’ una partita ancora da giocare eppure è già avvelenata. La partita in questione è quella delle elezioni regionali in Campania. Nell’ordine c’è un presidente uscente, Vincenzo De Luca, che vuole ricandidarsi. Un ex presidente, Stefano Caldoro, che si è già ricandidato. E c’è una serie di altri aspiranti presidenti sparsi in giro per i partiti che vorrebbero candidarsi.

La situazione è tutt’altro che chiara. Il Pd del segretario Zingaretti non ha intenzione di riproporre l’ex sindaco di Salerno agli elettori. Il partito democratico è infatti alleato di governo del Movimento 5 Stelle che, in Campania, è il nemico odiato e giurato di De Luca. Contraccambiato senza alcuna pudicizia dai grillini stessi. Ne vien fuori lo stallo più totale, anche perché nel frattempo il governatore in carica ha messo in moto la sua macchina organizzativa che sta già predisponendo liste civiche nelle cinque province della Campania, a prescindere dalle decisioni del partito a Roma. A rendere ancora più complicata la storia ci si mette anche il turno elettorale suppletivo previsto a Napoli per il prossimo 23 febbraio: c’è da coprire il seggio al Senato che fu di Franco Ortolani (M5s). La candidatura del giornalista Sandro Ruotolo ha riscosso il consenso del centrosinistra compatto, compreso quello (non proprio richiesto) del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Proprio il primo cittadino, notoriamente poco in sintonia con De Luca, ha definito il voto suppletivo per il Senato “un test per le Regionali”, annunciando anche la sua intenzione a presentare una lista per entrare in consiglio regionale.

Tutto ruota attorno a una foto postata il 14 gennaio scorso (ore 19,42 per la precisione) sui profili social del governatore Vincenzo De Luca. Nell’immagine c’è appunto De Luca che parla a Nicola Zingaretti, presidente della giunta regionale del Lazio e segretario del Pd, mentre il deputato che ascolta è Piero De Luca, figlio dell’ex sindaco di Salerno. Fuori quadro un quarto uomo, Nicola Oddati, cilentano d’origine, salernitano di nascita e napoletano d’adozione, membro della segreteria del Partito democratico con delega al Mezzogiorno. Era lì a quel tavolo fino a pochi istanti prima dello scatto. Il set è un angolo dell’Abbazia di Contigliano, tra Rieti e Greccio, alto Lazio. L’ex monastero cistercense, eretto nel 1255 e parzialmente diroccato, ospita cerimonie e convegni. In quei giorni palcoscenico del conclave del Pd durante il quale dirigenti e parlamentari si sono confrontati per disegnare il futuro del partito e i suoi confini.

Il post sul Pd di De Luca

Il post sul Pd di Vincenzo De Luca del 14 gennaio 2020

Tra questi anche De Luca che però sta giocando, in apparente e consueta solitudine, l’ennesima guerra territoriale. “Al seminario Dem di Contigliano ho incontrato il segretario Nicola Zingaretti. Con lui un colloquio cordiale, nel quale ho illustrato rapidamente il nostro Piano per il Lavoro, le iniziative preparatorie per le elezioni regionali e per la definizione delle liste”. Questo il post stringato che accompagna la fotografia in questione. Che De Luca senior abbia messo sul tavolo, anzi sul banco del bar, la sua ricandidatura in Campania non c’è dubbio alcuno. Quale sia stata la reazione di Zingaretti, a questo punto, è intuibile. Del resto, il governatore-segretario pare goda di buona memoria e ricordi bene come, in occasione delle primarie Pd del marzo 2019, la famiglia De Luca abbia appoggiato fiera Maurizio Martina, antagonista proprio di Zingaretti. Un’ipotesi, per carità. Di certo i rapporti tra il governatore-sindaco e il governatore-segretario sono blandi, a rinfocolarli proprio Nicola Oddati (il quarto uomo che non si vede nella foto), tra i più fidati di Zingaretti e legato alla causa Campania prima ancora che a quella De Luca. Nella testa del Pd campano da tempo c’è davvero poco, nulla dei Ds dell’era Bassolino, della quale Oddati fu protagonista come segretario provinciale, consigliere comunale e due volte assessore a Napoli con Rosa Russo Iervolino sindaco. E’ l’esperienza a fargli capire che in Campania la situazione è critica e che i democratici rischiano grosso alle imminenti Regionali. Perdere anche lì sarebbe troppo. Da qui il tentativo di ricucire i rapporti e mettere fretta a Zingaretti, dal quale dovrebbe arrivare il via libera per la ricandidatura dell’uscente collega presidente. Ma non è così facile. Quando De Luca scrive su Facebook delle “iniziative preparatorie per le elezioni regionali e per la definizione delle liste” di cui ha parlato a Contigliano con Zingaretti lo fa senza riferirsi al Pd, semmai lo sottintende visto il contesto. E’ risaputo, infatti, che il governatore-sindaco al momento non ha alcuna intenzione di rinunciare alla corsa per la riconferma, quindi ha già acceso il motore della sua collaudata macchina da voti, meno scattante di un tempo certo, ma comunque competitiva. Pronte liste, simboli e candidati abbinati al brand De Luca e non necessariamente compatibili con il simbolo Pd. Trattasi di precauzione e, vista la situazione, risulta difficile dargli torto.

Non è che il centrodestra abbia le idee più chiare. Stefano Caldoro è il candidato di Berlusconi, ha già vinto una volta contro De Luca ma ha anche perso. Vuole la bella, la terza sfida che non avrà un seguito per entrambi a prescindere dal risultato. La Lega, però, non ci sta. E davanti allo scetticismo del Carroccio, Forza Italia non cede, forte del sostegno del suo leader, Silvio Berlusconi, che sarebbe pronto anche alla corsa solitaria qualora Salvini dovesse violare gli accordi. Solo al tavolo della coalizione, dove Forza Italia insisterà su Caldoro, si capiranno le vere intenzioni di Salvini e della Meloni. Se davvero, insisterà sulla Campania o punterà tutto sulla Puglia, costringendo così Fdi a rinunciare al suo nome, Raffaele Fitto. In molti, del resto, continuano a indicare l’ex rettore dell’Università di Salerno, Aurelio Tommasetti, nominato responsabile del programma elettorale della Lega in Regione come papabile governatore. Anche Fratelli d’Italia ha un suo nome: quello del questore della Camera, il deputato Edmondo Cirielli, nocerino d’origine e cavese di residenza, già presidente della Provincia di Salerno.

Insomma è una partita aperta. Il rischio è che venga giocata tutta fuori casa, lontana dalla Campania e dai suoi problemi. Potrebbe essere un errore.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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