Israele-Italia 1-3: troppi errori, la strada non è facile

Israele-Italia 1-3Israele-Italia 1-3: l'azzurro Ciro Immobille festeggia dopo aver segnato il terzo gol degli azzurri

I dubbi e le incertezze di Bari hanno trovato qualche conferma anche in Israele. Partita dalla cifra tecnica non certo elevata quella di Haifa, zeppa di errori e giocata a tratti alla pari dagli israeliani che, per loro stessa ammissione, puntavano a non prenderne troppe dai blasonati italiani. Premettiamo una cosa: il cammino della Nazionale di Conte nel biennio che ha preceduto gli Europei fu costellato di critiche, giustificate peraltro, sulla difficoltà di fare gioco e di tenere tutti i novanta minuti. Il giudizio sull’ItalConte, poi meglio ribattezzata, è cambiato soltanto dopo la vittoria sul Belgio nella prima giornata della fase finale degli Europei francesi. In realtà della squadra di Conte si è parlato e scritto bene solo per un mese scarso, mentre nei precedenti 22 fioccarono anche sonore bocciature. E se è giusto smetterla con i paragoni, come ha chiesto a gran voce lo stesso Ventura l’altro giorno, è lecito mettere questa Nazionale sugli stessi binari della precedente. Entrambe cercano di viaggiare tenendo conto di quello che è realmente il calcio italiano.
Non dimentichiamo che facciamo fatica a trovare ricambi, i nostri giovani migliori fanno fatica a farsi spazio in prima squadra dove spesso le scelte degli allenatori sono subordinate alle correnti di mercato e, come se non bastasse, alcuni punti fermi del recente passato iniziano a mostrare ogni tanto dei cedimenti (le due partite choc di Chiellini speriamo non siano un segnale in tal senso).
Una cosa è certa: nessuno poteva immaginare di assistere al tambureggiante assalto di Israele per parte del secondo tempo alla ricerca del pareggio, a quel punto finanche meritato. E di vedere i nostri ridotti in dieci senza più energie nella fase cruciale della partita, chiusa peraltro dal guizzo di Immobile. Sintomi di malfunzionamento, compatibili sicuramente con l’inizio della stagione ma anche con evidenti difficoltà nella gestione così come nelle ripartenze. Strada in salita era, strada in salita resta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato dai 18 giornali del Gruppo Espresso il 6 settembre 2016

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