Napoli: crisi no, appannamento si. Con il Chievo l’occasione per riprendere la marcia

Fiorentina-NapoliFiorentina-Napoli: Lorenzo Insigne e Manolo Gabbiadini durante la gara

Zero vittorie nelle ultime cinque uscite; due punti nelle ultime tre di campionato. Di solito si dice che i numeri non mentono; questi appena citati poi, indurrebbero chiunque a pensare che una squadra con un tale andamento, soprattutto se in lotta per il vertice della serie A, sia palesemente in un periodo di crisi. Bisogna ricordare  però, dall’altro lato, che i numeri innanzitutto vanno analizzati, approfonditi, senza limitarsi ad una lettura superficiale di essi. Ma, cosa ancora più importante, che non sono tutto nel calcio. Dunque, si parlava degli ultimi tre match di campionato, ovvero quelli contro Juventus, Milan e Fiorentina. Al di là dello spessore e soprattutto del momento di forma di queste tre compagini, se si analizzano i dati ci si accorge come, ad esempio contro la Fiorentina, gara in cui gli azzurri sono andati per lunghi tratti in difficoltà, alla fine le parate di Tatarusanu siano state ben 4, a dispetto di quelle di Reina, pari a zero. Le due traverse clamorose penserete voi; è vero. Ma le stesse occasioni da gol parlano a favore del Napoli; 6 a 5 per gli uomini di Sarri, con 5 tiri in porta (3 invece quelli dei ragazzi di Paulo Sousa). Così come, anzi in maniera più evidente, le occasioni create nella partita precedente contro il Milan erano state nettamente a vantaggio del Napoli. 16 tiri totali a 4! Dispiace ricordarlo, ma bisogna farlo, che anche nella partita dello Juventus Stadium la gara era stata giocata alla pari dai partenopei e che solo per un errore nel finale, e probabilmente anche per minor cattiveria rispetto ai bianconeri, sono stati raccolti zero punti.

Cosa se ne deduce? Che Higuain e compagni, nonostante questa “crisi di risultati”, hanno fornito prestazioni sicuramente non negative. Identità e idee di gioco sono le stesse, ed anche carattere e capacità di soffrire sono qualità riscoperte, specie nell’ultima partita del franchi. Ora, non si vuole sottacere il fatto che comunque in ogni caso una flessione, un periodo di appannamento, sia in atto. Meno fluidità nel gioco e meno brillantezza sono evidenti. Ma tra crisi e appannamento ce ne passa. Del resto, chi poteva pensare che il Napoli sbaragliasse tutti gli ostacoli che avrebbe incontrato sul suo cammino fino alla fine del campionato? Nessuno probabilmente. Le partite sono tante, i ritmi che la squadra deve tenere per esprimere il suo gioco molto alti. Si aggiunga una rosa non troppo ampia, specie a centrocampo, con sostituti che non garantiscono la stessa qualità dei titolari.

Il Napoli però adesso ha una grande possibilità; archiviato il periodo più complicato dal punto di vista del calendario, con il Chievo (sabato 5 marzo, ore 20.45) si apre un ciclo di cinque partite contro squadre sulla carta più che abbordabili in cui ci sarà la possibilità di riprendere la marcia, senza nessun impegno di coppa durante la settimana. Ma attenzione però; alcuni di questi avversari non si sono ancora chiamati fuori dalla lotta salvezza per cui c’è da pensare che venderanno cara la pelle.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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