È ricca la storia dello stadio del Vomero Arturo Collana, e legata non solo ad eventi sportivi. L’impianto di Piazza Quattro Giornate, ad oggi secondo solo al San Paolo per capienza di spettatori, viene costruito nel lontano 1926, lì dove precedentemente sorgeva una antica masseria ricca di ciliegi e albicocchi. E quel terreno, tanto fertile per i frutti che vi crescevano, fu invidiato anche come terreno di gioco e manto erboso, tanto da ricevere i plausi dei dirigenti delle squadre che all’ epoca affrontavano in trasferta il Napoli. La squadra azzurra infatti, dapprima giocò saltuariamente presso l’impianto vomerese, per poi stabilirsi in pianta stabile per la stagione 1933-1934, a causa dei lavori di ristrutturazione dello stadio Ascarelli. Dopo alcune partite giocate nel 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale, il Collana viene requisito dall’esercito tedesco e utilizzato come campo di concentramento per i napoletani da inviare in Germania. Dopo aver toccato il punto più triste della sua storia, lo stadio torna ad ospitare le partite del calcio Napoli con tutti i suoi campioni, come Jepson, Amadei e Bugatti, per poi passare definitivamente il testimone allo Stadio San Paolo nel 1959.
Inizialmente conosciuto come “Stadio XXVIII Ottobre” e Stadio Del Littorio”, è stato poi ribattezzato “Stadio Della Liberazione” e infine intitolato ad Arturo Collana (1894-1959), giornalista sportivo napoletano fondatore del “Gruppo Napoletano Giornalisti Sportivi”, poi confluito nella “Unione Stampa Sportiva Italiana”. Ed è proprio in sua memoria che sabato 5 dicembre si è tenuta una celebrazione presso l’impianto, alla presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’assessore allo sport Ciro Borriello, il presidente della municipalità del vomero Mario Coppeto, oltre a parenti e amici più stretti.
Definito come personaggio “brillante, generoso, in grado di dare molto allo sport senza mai chiedere nulla in cambio”, Collana inizia la sua attività nel 1919 presso la Gazzetta dello Sport, dove sarebbe rimasto per 30 anni, per poi passare alla direzione dell’ ufficio napoletano del Corriere dello Sport. Ma il suo contributo alla città non è stato solo dal punto di vista dell’informazione; il giornalista napoletano si è reso infatti protagonista anche in qualità di fondatore di associazioni sportive, come la Vigor San Giovanni e la Virtus Partenopea, e come organizzatore di eventi, quali i giochi partenopei e il Giro della Campania.
L’assessore allo sport Ciro Borriello si è detto grato a questo giornalista, non solo per l’attività da lui svolta, soprattutto se si pensa alle difficoltà di fare sport in quell’epoca, ma anche per aver sempre raccontato i fatti da un punto di vista indipendente e assolutamente libero. La chiosa è stata del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: ”Lo stadio Collana è il più riconosciuto per le tante discipline che vi si praticano. È importante ricordare un giornalista sportivo per stimolare quelli che oggi si cimentano in questa attività”, concludendo poi col ricordare che lo sport deve, tra le diverse funzioni che ha, costituire un presidio di legalità.
Piccola nota stonata le condizioni della struttura che, nonostante le tante attività che vi si svolgono, come le arti marziali e l’atletica, risulta in alcune sue parti ancora poco adeguata per la pratica degli sport. Tanto che a novembre 2014 fu momentaneamente chiuso per la caduta di calcinacci dalla tribuna del campo; dopo aver verificato la presenza di alcuni punti critici, furono avviati lavori per la messa in sicurezza così da renderlo pienamente agibile a un mese e mezzo dai fatti. Un vero peccato però considerando l’alto potenziale di questo impianto.
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