Napoli capolista: ecco perché la squadra di Sarri merita il primato

Gonzalo Higuain festeggia con il popolo del San PaoloGonzalo Higuain festeggia con il popolo del San Paolo la doppietta contro l'Inter (foto Ansa.it)

E alla fine l’ha spuntata il calcio spettacolare e travolgente del Napoli. Gli azzurri vincono il big match contro l’arcigna e mai arrendevole Inter tornando, dopo 25 anni, soli in cima al campionato. Partita per cuori forti quella di domenica sera, soprattutto alla luce dei due pali nerazzurri del finale. Ma al triplice fischio di Orsato la festa è iniziata; i giocatori hanno festeggiato con i tifosi, cantando e saltando a ritmo di cori. Scene probabilmente inedite per i più giovani. Adesso viene il difficile però; perché mantenere non solo il primato di classifica, ma confermare gioco e risultati dell’ultimo periodo richiederà concentrazione e piedi ben saldi a terra, che fino ad ora sono raramente mancati. La convinzione della propria forza non dovrà trasformarsi in eccessiva sicurezza, ma dovrà anzi  formare il giusto mix con l’umiltà necessaria per non sottovalutare mai nessun avversario, anche quello sulla carta meno temibile.

Maurizio Sarri, tecnico del Napoli

Maurizio Sarri, tecnico del Napoli

Ecco una delle armi in più di questo nuovo Napoli; sicurezza di sé ma allo stesso tempo alta concentrazione nell’affrontare le partite, un equilibrio non sempre facile da trovare. Una mentalità che fino ad ora ha regalato prestazioni e risultati importanti. Mentalità ma anche coesione di gruppo; una sintonia che almeno da fuori appare evidente e che è fondamentale quando si lotta per obiettivi comuni. E chi ha portato questa rinnovata condizione se non lui, mister Maurizio Sarri. Il nuovo tecnico è stato infatti in grado di toccare le corde giuste del gruppo e di alcuni giocatori in particolare, trasformandoli (vedi Higuain e Jorginho), trasmettendo serenità ed entusiasmo ma allo stesso tempo tenendo sempre alta tensione e concentrazione. Come se non bastasse, l’allenatore nativo di Bagnoli ha creato su misura per la sua squadra una filosofia di gioco da tutti elogiata che sembra essere stata ben recepita dai suoi uomini, e che anzi ha portato i suoi frutti fino ad oggi. Artefici di questo nuovo corso anche alcune individualità; il già citato Pipita, mai visto così in forma e così decisivo in tutta la sua carriera, ma anche lo spagnolo “napoletano” Pepe Reina, tornato a furor di popolo, che sta facendo la differenza con le sue parate in campo e con il suo carisma fuori. Senza dimenticare l’esplosione di giocatori come Koulibaly e Insigne.

Jorginho contrasta Gary Medel in una fase di Napoli-Inter

Jorginho contrasta Gary Medel in una fase di Napoli-Inter

Last but not least il pubblico napoletano, che quando vuole sa fare veramente la differenza. Il San Paolo gremito fa tremare le gambe a qualsiasi avversario; un pubblico che trascina i suoi idoli durante la partita, e che alla fine li coinvolge in canti e balli è davvero un pubblico fuori dal comune. È il famigerato dodicesimo uomo in campo, in grado di dare una spinta decisiva in qualsiasi match.

Tante le armi di questo Napoli targato Sarri, tanti i fattori che lo stanno spingendo in alto. Ed è tanto anche l’entusiasmo. Basterà questo a far rivivere ai tifosi vecchie emozioni, per dirla come il coro  ormai diventato cult, “oggi come allora”?
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Facebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmail
Condividi questo articolo
Facebookrss
Segui

Be the first to comment on "Napoli capolista: ecco perché la squadra di Sarri merita il primato"

Leave a comment