Sarri e la fine degli integralismi: così riparte il Napoli

L'abbraccio tra Sarri ed Allegri al San Paolo (foto Ansa.it)L'abbraccio tra Sarri ed Allegri al San Paolo (foto Ansa.it)

Anima e cuore aveva chiesto Sarri alla vigilia del match con la Juventus. Beh, le ha avute. Il Napoli contro i bianconeri sfodera un’ ottima prestazione e conquista meritatamente la vittoria, facendo felice il San Paolo. (Napoli-Juventus 2-1: la cronaca)

Tutto è sembrato funzionare nella serata di sabato; confermato ancora una volta il 4-3-3, la squadra ha espresso un ottimo gioco, in questo assetto che ormai sembra quello più adatto agli uomini del tecnico toscano. Inoltre gli azzurri dimostrano di trovarsi in un’ottima forma fisica e mentale che, a dirla tutta, avevano già lasciato intravedere nella doppia manita rifilata a Bruges e Lazio (Napoli-Lazio 5-0: la cronaca). La difesa ancora una volta mostra una certa solidità, nonostante un Koulibaly che, autore di un’ottima prestazione, si è lasciato andare a qualche errore di troppo. Ma non è tutto.

Gonzalo Higuain in azione contro la Juventus (foto Ansa.it)

Gonzalo Higuain in azione contro la Juventus (foto Ansa.it)

In questo momento positivo del Napoli, spicca fra tutti il ritorno ad alti livelli di quello che è  il vero giocatore simbolo di questa squadra, più di Higuain, più di Reina, più di Insigne. Ovvero  Marek Hamsik. Il nuovo ruolo affidatogli da Sarri, che lo ha riportato nel vivo del gioco, è fatto su misura per lo slovacco, che è tornato ad avere quel rendimento che non si vedeva dall’ era di Reja e Mazzarri. Senza dimenticare i vari Jorginho, Hysaj, troppo precocemente condannati.

Dunque merito al tecnico che, con grande umiltà, ha rivisto alcune sue idee trovando così, almeno per il momento, la quadratura del cerchio. Ma soprattutto, almeno per quello che si vede dal campo, il merito dell’ allenatore è stato quello di dare quell’amalgama, quella coesione alla squadra come non si vedevano da anni riuscendo a creare un gruppo in piena sintonia.

Tutto risolto quindi? Presto per dirlo, sono ancora parecchie le partite da giocare. Cosi come dopo i primi risultati negativi non si doveva cadere in depressione, così ora non ci si deve lasciare andare ad entusiasmi eccessivi. Bisogna rimanere con i piedi per terra e con la concentrazione alta sperando che, essendo quello di quest’ anno un campionato più che mai imprevedibile e “senza padroni”,  possano esserci per gli azzurri piacevoli colpi di scena.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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