Pinguini, maiali e Lupi

di Angelo Di Marino
Che succede a Salerno? Doveva essere il Natale dei pinguini. Si è trasformato nel novembre nero fatto di maiali e Lupi. In meno di tre settimane si è addensato l’impensabile sul capo del sindaco-viceministro, scatenando una tempesta senza precedenti in questi vent’anni di regno incontrastato. Prima il sequestro preventivo del Crescent e gli avvisi di garanzia agli amministratori comunali, lui compreso. A seguire, in un crescendo da far invidia al miglior Rossini, il braccio di ferro con Letta per le deleghe, la testa di porco mozzata nell’androne di casa in via Lanzalone, l’accusa di corruzione in compagnia del figlio Piero e, appena ieri mattina, la delibera che ufficializza l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e di viceministro. In mezzo anche una metropolitana inaugurata, l’accensione delle Luci, i mercatini di Natale targati Torino e un numero imprecisato di invettive lanciate in ordine sparso contro presidenti del Consiglio, comunisti, bersaniani, giornalisti, pinguini (quelli che siedono in Parlamento…), parlamentari senza capelli, sfessati, cafoni e altre categorie umane non meglio precisate.
Ma come mai, dopo anni di oblio, così tante inchieste si sono palesate sulla strada del sindaco di Salerno? Eppure tutta la carne messa a cuocere in città è ben visibile da sempre. Parliamo di cemento, fontane, palazzi, piazze. Mica di ologrammi evanescenti o di opere frutto della fantasia. Il lavoro del primo cittadino è lì, davanti agli occhi e sotto il naso dei salernitani. Non si può sbagliare. Basta guardare il Crescent, finito sotto sequestro quando è ormai già completato per più di un terzo. Piani e piani di cemento nel cuore della Salerno affacciata sul mare dove, sarà un caso, si stende goffamente anche la mega piazza dei record. Difficile non accorgersene, insomma.
Sono i tempi della giustizia, si dirà. Certo. Ma adesso il rischio concreto è quello di ritrovarsi con una colossale incompiuta sulla spiaggia di Santa Teresa, nel cuore della città antica. Un incubo. Senza dimenticare che i lavori partirono senza il via libera della Soprintendenza perché era agosto e non c’era nessuno che potesse decidere. Erano tutti in ferie.
Vogliamo parlare poi del De Luca «capobastone» che decide le sorti del Pd locale con numeri bulgari e candida il figlio capolista con Renzi proprio nel giorno in cui la pubblica opinione viene a sapere dell’indagine per corruzione sul loro conto? Parliamone. D’Alema che ora sputa veleno su De Luca e Bassolino, diventati “traditori”, era tranquillo quando l’appoggio del sindaco-capobastone andava alla sua corrente. Un anno dopo se lo ritrova contro e schierato con quello che dodici mesi fa era il nemico di entrambi, in un esercizio di triplice ipocrisia tipico della politica di questi tempi e, in particolare, del partito democratico.
E mica vogliamo dimenticare la testa di maiale mozzata? Per i cortigiani del sindaco è come se ce l’avessero messa i giornalisti che non parlano bene del “capobastone”. Visione un po’ limitata come al solito. Colpa di trasmissioni televisive che hanno avuto l’ardire di mostrare al mondo non le luminarie di Natale bensì il cantiere del Crescent e il tappo di cemento messo al Fusandola. Ma cari cortigiani, vi sembra questo il modo di rendere un servizio al re? Aizzare la folla, ammesso ci riusciate, contro il giornalista di turno non risolve il problema. Nasconde solo la polvere sotto il tappeto. E così il pericolo è sempre lì in agguato e voi altro non avete fatto che aiutarlo a fuggire. Se lo fate tanto per farlo siete davvero poca cosa, se lo fate apposta allora siete d’accordo con il mozzatore di teste suine. Delle due l’una. Scegliete voi.
De Luca è incompatibile. Ma lui nega, anzi ribalta tutto e ringrazia l’Authority che gli dà torto. Anzi, gli dà ragione, come ha tenuto a sottolineare di suo pugno. Vuole le due poltrone, e basta. Capriccio di mezza età.
La realtà, purtroppo, è molto più amara. Ma non per De Luca quanto per Salerno. Proviamo a fare la sintesi di quanto accaduto negli ultimi 30 giorni. De Luca è sotto inchiesta per corruzione (crac Amato), falso e abuso d’ufficio (Crescent), non può fare contemporaneamente il sindaco e il viceministro perché incompatibile, ha mollato Bersani per Renzi, c’è qualcuno che vuole intimidirlo servendogli una testa di porco sulla cassetta delle lettere. E Salerno dov’è? Che fa? Pensa alle Luci di Natale. E non si accorge del buio che la circonda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato su “la Città” di domenica 1 dicembre 2013

Facebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmail
Condividi questo articolo
Facebookrss
Segui

Be the first to comment on "Pinguini, maiali e Lupi"

Leave a comment