Innovazione: parte da qui il viaggio per il futuro

di Angelo Di Marino
Viaggiano insieme. Senza mai separarsi. Forse per questo innovazione, tecnologia e business rappresentano una risorsa unica per il nostro Paese. E in particolare per il Sud. Un’opportunità alla quale il nostro territorio non vuole e non può rinunciare, facendosi trovare ancora una volta puntuale ad un appuntamento decisivo. La vera sfida, infatti, ora è quella di far nascere qui l’innovazione con imprese e capitali del territorio, compiendo il ciclo industriale ed economico nel mezzogiorno d’Italia.
Per far questo c’è bisogno sicuramente di idee, che qui certo non mancano. Ma anche di capitali che, per dirla tutta, non sono poi così tanti. Soprattutto c’è bisogno di terreno fertile, di habitat in cui sviluppare le idee e farle sposare con i soldi e il modo per far diventare tutto questo impresa e innovazione.
Non è un caso, quindi, che il format dell’incubatore di imprese stia facendo registrare un così forte successo in Campania. Una vetrina in tal senso è rappresentata da TechnologyBIZ 2013, l’evento dedicato all’Ict e alla sperimentazione, in programma a Napoli il 28 e 29 novembre.
Tra i protagonisti dell’atteso appuntamento con l’innovazione c’è “56 Cube”, nome che rappresenta in realtà un incubatore di startup digitali, una realtà che nasce all’interno dell’incubatore milanese Digital Magics e ne ripropone il modello nel Mezzogiorno. La sede operativa è a Fisciano, a pochi metri dall’Università degli Studi di Salerno, con cui “56 Cube” ha instaurato una forte sinergia di competenze e conoscenze, per dar vita ad un ecosistema territoriale dell’innovazione. L’obiettivo è quello di affiancare i talenti e i giovani imprenditori, aiutandoli a trasformare le proprie idee originali in aziende di successo, accelerandone lo sviluppo.
Qualche esempio? Perché no. Recentemente “Eclettica”, azienda specializzata in sviluppo software, solution management, fornitura di applicazioni, infrastrutture e servizi, è entrata a far parte dell’incubatore campano, ponendosi l’obiettivo di diventare riferimento tecnologico per le startup. Ci sono poi “YOUng”, progetto di editoria indipendente direttamente finanziato dagli utenti; “SkillMe”, network digitale di professionisti; “Intertwine”, progetto di editing collaborativo, che offre agli utenti la possibilità di creare e pubblicare opere multimediali condivise; “Buzzoole”, piattaforma di social media advertising che consente alle aziende, grazie a un algoritmo, di identificare influenzatori sociali nel loro campo, e “0Infinito” che promuove il corretto utilizzo di tecnologie volte a massimizzare l’usabilità e la portabilità dei servizi offerti dalla convergenza tra comunicazioni Ip.
L’innovazione declinata in tutti suoi aspetti. Chi lancia la propria idea, soprattutto in periodi di forte crisi come questi, ha bisogno di servizi che ricoprono diverse aree: dalle risorse umane allo sviluppo prodotto (strategia e tecnologia), dalla finanza al marketing, dall’amministrazione alla logistica. Ed è alla ricerca spesso anche di anche un supporto manageriale per accelerare il processo di crescita della propria startup. Ecco perché gli incubatori accompagnano le nuove aziende alla ricerca di capitali e investitori privati per i round successivi (venture capitalist e operatori industriali), accelerandone lo sviluppo e corroborando contenuti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico, che possono così svilupparsi nel mercato digitale italiano.
Non è solo questione di soldi, quindi, bensì di simbiosi tra idee e strategie. Un binomio fondamentale per l’innovazione. E che trova applicazione concreta in un’altra case history tutta salernitana. Nel cuore del Vallo di Diano, c’è chi ha ideato una App multimediale per la verifica del lavoro di medici e operatori sanitari addetti alle visite domiciliari. L’obiettivo è anche quello di arginare le frodi ai danni del Sistema sanitario nazionale. G.I.SE.S (Gestione Integrata Servizi Sociali) è stata premiata come idea innovativa nell’ambito dello Smau di Milano. In buona sostanza, si tratta di un sistema integrato composto da una procedura software e hardware dedicato (terminali o tablet) che abbinati ad una carta di accesso multi tecnologia in possesso dei destinatari dei servizi (assistiti) permette all’ente erogante di monitorare in realtime, gestire, certificare e assicurare l’effettivo svolgimento dei servizi destinati ai cittadini.
Naturalmente abbinata all’architettura hardware vi è una procedura software che mette in condizione il soggetto erogante di gestire dalla progettazione alla rendicontazione del servizio erogato. Il sistema dopo una fase sperimentale è attualmente a regime presso il Piano di zona S4/S10 presso il Comune di Sala Consilina. Con questo sistema, con uno smartphone si registra il codice paziente da inviare all’inizio e alla fine di ogni prestazione per verificarne i tempi di realizzazione; inoltre, per verificare la presenza in zona c’è il gps dello smartphone georeferenziale.
Idee e strategie firmate, in questo caso, da Riccardo Prinzi per la procedura informatica, da Europe Plane di Antonio Rizzolo per i dispositivi, le card e le soluzioni tecnologiche e dalla ADay srl Gianni Caliendo per le attività sistemistiche. Senza contare l’apporto del Piano di Zona S/4-S/10.
A proposito: il progetto è talmente buono che un partner francese ha portato la soluzione a Dubai. Dove l’innovazione ormai è di casa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato nell’inserto “Innovazione” de “la Città” del 26 novembre 2013

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