Dagli Europei ai Mondiali U21, il talento di Michieletto: «Scriveremo altre pagine di storia»

Alessandro MichielettoAlessandro Michieletto, schiacciatore azzurro e della Trentino Volley

Un’ottima annata. Ha il sapore inebriante del successo la stagione della pallavolo azzurra, partita male con le Olimpiadi e diventata trionfale con le vittorie di uomini e donne agli Europei e con i successi mondiali delle ragazze (Under 20) e dei ragazzi (Under 21). Sulla strada anche due argenti al femminile ai Mondiali Under 18 e agli Europei Under 16. Domenica scorsa a Cagliari la festa degli azzurrini che hanno stravinto la rassegna iridata U21, superando in finale la Russia. Una generazione di vincenti che ha il volto di Alessandro Michieletto, schiacciatore non ancora ventenne in campo a Tokyo, agli Europei e anche ai Mondiali U21.

In due mesi è passato dalla delusione olimpica al trionfo Europeo fino ai Mondiali U21, passando per il rinnovo con il suo club, la Trentino Volley. Cosa si prova?

«Sto vivendo un sogno ed è quello che volevo dopo i Giochi. Tokyo per me è stata tanta roba, ma ha lasciato l’amaro in bocca per come è finita. Questo è il modo migliore per ripagare quella tristezza».

Così tante emozioni uno sportivo magari le vive in una carriera. Quanto tutto questo la sta cambiando?

«Sono molto felice, ma bisogna guardare al futuro. Ci saranno altri campionati e tornei, devo pensare a giocare e a vincere il più possibile perché le emozioni che si provano quando alzi la coppa sono quelle che tutti gli sportivi vorrebbero vivere».

Come agli Europei, la sensazione è che l’Under 21 sia un gruppo che gioca divertendosi. È così?

«Vero, siamo fratelli: stiamo insieme da tantissimi anni e ci conosciamo alla perfezione con difetti e punti di forza. La semifinale con la Polonia poteva ribaltarla solo un gruppo unito come il nostro».

Giudicato il miglior giocatore del torneo, ormai tutto il mondo la conosce. Una grossa ipoteca per il futuro?

«Non penso, adesso magari tutti noi saremo alla ribalta. Il mio resta un titolo di miglior giocatore ma giovanile, diciamo così. Sicuramente fa piacere, però bisogna pensare al futuro e non pensare al nome che ti crei o a quello che si dice intorno a te. Bisogna pensare solo al campo».

La vittoria ai Mondiali rappresenta una prova di forza: 8 vittorie su 8 partite giocate, soli due set concessi (alla Polonia, appunto) e con lei altri tre azzurrini giudicati i migliori nei rispettivi ruoli. Siamo i padroni della pallavolo?

«Abbiamo dominato e non era scontato, soffrendo solo con la Polonia. Adesso è tutto nelle nostre mani, tocca a noi salire su palcoscenici ancora più importanti e recitare da protagonisti. Possiamo dimostrare al mondo intero che la nostra generazione può scrivere tante belle pagine di storia».

In questi giorni quante volte ha ripensato a Tokyo?

«Ho usato più che altro Tokyo come uno sprone, visto che l’esperienza olimpica ci aveva lasciato molta tristezza. Il ricordo lo usavo come spinta per dare il meglio».

Cosa le ha detto il ct Fefè De Giorgi dopo il successo di Cagliari?

«Mi ha fatto i complimenti, poi ovviamente qualche battuta per ridere e scherzare».

In panchina con l’Under 21 ha trovato Angiolino Frigoni, un altro protagonista della Generazione dei fenomeni quando era secondo di Velasco. Sembra un sigillo.

«È prestissimo per parlare di nuova Generazione dei fenomeni. Certo, siamo un gruppo molto forte ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra: questo deve essere l’inizio».

La sua è una famiglia di pallavolisti, fidanzata compresa. Una carica in più?

«Viviamo tantissimo la pallavolo ma quando stiamo insieme non ne parliamo tanto. Preferiamo evitare per disintossicarci un po’».

Sabato riparte la Superlega, un pensierino al tricolore?

«Risposta difficile. Devo ancora iniziare ad allenarmi con la mia squadra, figuriamoci. Sappiamo che sulla carta ci sono squadre più quotate di noi. Però vogliamo dire la nostra».

A proposito, ma è andato in vacanza?

«Una settimana dopo Tokyo, una mini vacanza a dire la verità. Poi abbiamo iniziato il ritiro prima degli Europei. L’unica vacanza di questa estate». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato su La Stampa e Il Secolo XIX del 5 ottobre 2021

LA STAMPA 5-10-2021

IL SECOLO XIX 5-10-2021

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