Salernitana in A, la festa finisce in tragedia. E Lotito ha un mese per uscire dal club

Salernitana in serie AIl tecnico Fabrizio Castori festeggia la promozione della Salernitana in serie A dopo il 3-0 sul Pescara (foto Ansa.it)

La festa è qui. Salerno, poco dopo le 16 di un lunedì caldo e soleggiato, esplode di gioia e la zona gialla si trasforma in zona granata. Una festa che, in serata, finisce in tragedia per la morte di un tifoso 28enne. A bordo della sua moto, si è schiantato sul lungomare sotto gli occhi di migliaia di tifosi. A frotte i supporter granata hanno reso omaggio alla salma in obitorio.

Festa per la Salernitana turbata da incidente

Il luogo nel quale ha perso la vita un giovane tifoso durante i festeggiamenti per la Salernitana in A (foto Ansa.it)

La Salernitana ritorna così in serie A dopo 22 anni di purgatorio. Zitt’, statt’ zitt’ il motto accompagnato dal dito indice tra bocca e naso: in queste settimane i salernitani hanno scelto il silenzio, restando zitti appunto al cospetto della vertiginosa andatura della squadra granata, autentica regolarista del torneo cadetto, seconda soltanto all’Empoli capolista e rigorosamente davanti alla corazzata Monza di Berlusconi e Galliani. Restando in silenzio, molto anche per scaramanzia, i tifosi della Salernitana si sono invece riversati per le strade facendo saltare le norme anti assembramenti. Niente festa 23 anni fa, quando la conquista della A, pure allora datata 10 maggio, coincise con il lutto per la tragedia di Sarno, la città inghiottita dal fango.

Salernitana promossa in serie A

Tifosi a Salerno festeggiano la promozione della Salernitana in serie A (foto Ansa.it)

La promozione porta la firma di Fabrizio Castori, un tecnico che a Salerno c’era già stato una dozzina di anni fa, quando tra i suoi soprannomi c’era quello di Capatosta, uno dalla testa dura insomma. Marchigiano di poche parole, Castori ritrova la serie A alla vigilia dei 67 anni. Tanta roba per uno che ha allenato anche i ragazzi di San Patrignano e che ieri ha festeggiato addentando un panino nel piazzale dello stadio di Pescara. Con lui un manipolo di buoni giocatori, nessun fuoriclasse. Gente come il bomber Gennaro Tutino dal Napoli, il capitano Francesco Di Tacchio o l’argentino Tiago Casasola che a fine partita si è inginocchiato a centrocampo per piangere a dirotto in videochiamata con la sua famiglia.
Da oggi però scocca il primo dei 30 giorni a disposizione di Claudio Lotito per uscire dal club granata. Essendo già proprietario della Lazio, dovrà liberarsi delle sue quote. C’è chi giura che il suo nome non ci sia tra gli azionisti della Salernitana. Inizia un’altra partita. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato martedì 11 maggio 2021 sui quotidiani del gruppo Gnn

Il mattino di Padova 11-5-2021

La Nuova Venezia 11-5-2021

L’articolo in versione online sul sito de La Stampa

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