Euro 2020: per gli azzurri vietato mollare, Mancini vuole arrivare al sorteggio come testa di serie

Papa Francesco con gli azzurriRoberto Mancini consegna la maglia della Nazionale al Papa dopo la qualificazione agli Europei 2020 (foto Figc)

ROMA. Dall’Olimpico all’Olimpico. L’Italia di Mancini ha ancora negli occhi la festa di sabato sera per la qualificazione anticipata agli Europei, che già lo sguardo è al 12 giugno del prossimo anno, quando proprio a Roma si apriranno gli Europei. Gli azzurri inaugureranno l’itinerante Euro 2020 ma per sapere con chi giocheranno la prima gara del torneo bisognerà aspettare ancora un po’. L’anticipo con cui la nostra nazionale si è aggiudicata il pass per la manifestazione continentale, infatti, ci consente di stare alla finestra in attesa di capire quale sarà l’esordio. La risposta arriverà dal sorteggio previsto a Bucarest il 30 novembre prossimo: sei le teste di serie che saranno determinate dalle migliori classificate nei gironi di qualificazione. Visto il settebello di vittorie calato dagli azzurri, al momento l’Italia è prima con il Belgio, dietro ci sono Ucraina e Spagna. Il meccanismo delle teste di serie, di fatto, impedisce all’Italia di abbassare la guardia nelle prossime partite, nonostante la qualificazione sia già acquisita. Martedì c’è il Liechtenstein, ma per l’Italia sarà importante non lasciare punti alla Bosnia e vincere contro l’Armenia per restare tra le sei teste di serie. Altra circostanza di cui tenere conto è che, come recita il regolamento di Euro 2020, le nazionali che hanno una città ospitante se si qualificano finiscono in quel girone, proprio come l’Italia con Roma. Insomma, al momento siamo sicuri di evitare nella prima fase Inghilterra, Olanda, Germania e Spagna tra le favorite ma rischiamo di incrociare Francia o Portogallo, vale a dire Mbappé o Cristiano Ronaldo. Senza contare outsider come Croazia, Turchia o Svezia (sì, proprio gli svedesi di infausta memoria). Importantissimo, quindi, consolidare il primato nel girone in modo da assicurarsi una strada piu’ facile verso la finale di Londra, con ottavi proprio dalle parti di Wembley e quarti da giocarsi ad Amsterdam.

Lecito portarsi avanti con il progetto Euro 2020, la cui fase attuativa per gli azzurri è scattata sabato sera al triplice fischio di Italia-Grecia. “Ho sempre creduto nel valore dei calciatori italiani, bastava solo saperli aspettare”, ha dichiarato il commissario tecnico nella notte magica dell’Olimpico. Con avanti quasi un anno per preparare l’Europeo senza piu’ l’assillo del risultato, Mancini guarda al gruppo che ha saputo costruire e consolidare in questi sedici mesi da commissario tecnico ma non si ferma a questo: “Ora c’è da esser felici, visto da dove eravamo partiti. Da qui in avanti però dovremo crescere, ovunque giocheremo le amichevoli vorrei avversarie di valore”. Il cittì insomma alza l’asticella. Lo fa nella convinzione di poter recitare da protagonista nell’anomalo torneo itinerante dell’anno prossimo, sapendo che “comunque non siamo lontani dalle migliori”. Per soddisfare le richieste del commissario tecnico, la Federcalcio sta pensando a una tournee in Qatar nel marzo prossimo con avversarie di rango. Prima restano le tre partite del girone di qualificazione da disputare e dopo un altro paio di amichevoli proprio a ridosso dell’Europeo. Campionato permettendo, Mancini ha le idee chiare su chi portare a Euro 2020 ma non disdegnerebbe di caricare a bordo qualche altro giovane come Tonali o Castrovilli.

Mancini ha sin dall’inizio lavorato a una Italia che riconciliasse il pubblico alla Nazionale. Le tantissime famiglie che sabato hanno gremito l’Olimpico, così come i dati di ascolto televisivo (Italia-Grecia ha incollato agli schermi 8 milioni di spettatori) sono la migliore testimonianza del ritrovato entusiasmo per gli azzurri, anche se si vestono di verde. “In un anno abbiamo restituito agli italiani quello che hanno chiesto e quello che meritavano”, ha sottolineato il presidente federale Gravina. Le giornate romane resteranno nella mente di Mancini e dei suoi ragazzi a lungo. Ieri tappa in Vaticano: nell’udienza privata, il Papa ha ringraziato gli azzurri per aver visitato i piccoli degenti del Bambino Gesu’ e si è complimentato per la qualificazione. “Nell’aver incontrato quei bimbi c’è tanta tenerezza, che tutti abbiamo ma che tante volte nascondiamo, così come tanta felicità che viene dal gioco, da un pallone. Perché anche con una palla di stracci si fanno dei miracoli”, le parole di Bergoglio ai giocatori. Emozionato Jorginho: “Sto vivendo il mio sogno da bambino. E poi il Papa ci trasmette così tante serenità e tanta energia positiva”. E’ proprio una Italia che piace.

Articolo pubblicato sui quotidiani del Gruppo GNN lunedì 14 ottobre 2019

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