Stagione 2016/2017: il pagellone del Napoli dalla delusione Maksimovic al boom Mertens. Ecco i voti

Napoli-Fiorentina 4-1Gli azzurri festeggiano Kalidou Koulibaly dopo il gol segnato alla Fiorentina (foto Ansa.it)

È un anno da record per il Napoli. Di gol fatti, di punti, di vittorie in trasferta. La stagione non si è chiusa come tutti volevano, ma rimane assolutamente positiva. In campionato era difficile fare di più (rimane il rammarico per qualche punto perso con le “piccole”); in Champions per la prima volta si è chiuso il girone al primo posto, andando poi a giocare contro il Real Madrid a viso aperto e uscendo a testa alta. La coppa Italia ha visto l’eliminazione in semifinale, al termine di un doppio scontro giocato alla morte e che ha visto la vittoria della futura finalista di Champions. Il tutto con un’unica costante: il bel gioco. Ovvio che in una stagione del genere spicchino innanzitutto il merito del tecnico e subito dopo degli attaccanti, dirompenti come non mai. Ma gli applausi vanno all’intera squadra, un vero gruppo unito e coeso. Senza dimenticare lo staff medico, che ancora una volta fa registrare un bassissimo numero di infortuni. Nell’anno in cui oltretutto si è perso Mister 36 gol, scusate se è poco.

REINA 6,5
Non è più quello di una volta, e quest’anno si è visto. In diversi match non è stato esente da colpe che talvolta sono costati anche in termini di punti. Ad onor del vero non vanno però dimenticate partite in cui ha fatto interventi valevoli quanto dei gol; a ogni modo, la percentuale delle reti incassate rispetto ai tiri subiti è del 69,1% (11° posto tra i portieri di Serie A). Eccezionale però, ma non è una novità, con il pallone fra i piedi e questo è fondamentale per il gioco di Maurizio Sarri. Cosi come è fondamentale negli equilibri di spogliatoio, vero elemento carismatico della squadra. Perderlo nell’anno in cui (in teoria) si deve lottare per lo scudetto potrebbe essere rischioso.

RAFAEL S.V.

SEPE S.V.

RAUL ALBIOL 8-
Con Koulibaly costituisce una coppia formidabile. Intendiamoci, i gol subiti (39 in 38 partite) sono ancora tanti ma sta di fatto che nel periodo dell’infortunio la sua assenza si è sentita eccome.  Quando gioca influisce positivamente anche sulle prestazioni del senegalese, fungendo quasi da vera e propria guida. Ancora da migliorare alcuni meccanismi difensivi (con l’aiuto dei compagni di reparto e del tecnico, ovviamente) e soprattutto da evitare alcuni cali di concentrazione, che sarebbero potuti costar cari.

KOULIBALY 7,5
Si è confermato anche quest’anno ad ottimi livelli, in alcune partite prestazioni da stropicciarsi gli occhi. Hanno fatto da contraltare altre meno brillanti, condite da errori individuali gravi (vedi Napoli-Roma 1-3). Ma il bilancio è più che positivo e in prospettiva può regalare grandi soddisfazioni.

CHIRICHES 6
Buon rincalzo, ma forse ci si poteva attendere qualcosina in più. Non ha dato, almeno non sempre, le garanzie che era lecito aspettarsi. E di occasioni ne ha avute (14 presenze stagionali).

TONELLI 6
Funestato da continui guai muscolari, non ha praticamente mai giocato. Per cui non è facile neppure dare un voto. Confortano però le 3 uscite stagionali, due in particolare, dove ha mostrato buona attenzione difensiva e anche il guizzo del gol. Che in un caso ha regalato anche tre punti, purtroppo ininfluenti a fine stagione.

MAKSIMOVIC 4,5
Vera delusione del reparto arretrato. E non solo per i soldi spesi (24 milioni), ma anche per le qualità che da questo giocatore tutti si aspettano. Qualità che ha, e in passato lo ha dimostrato, e che sicuramente non ha dimenticato. Le attenuanti però non mancano: difficoltà ad inserirsi negli schemi di Sarri, buon rendimento dei centrali arretrati, senza dimenticare che tante occasioni non ne ha avute (8 presenze in 50 partite stagionali). Un anno di ambientamento ci può stare, ma l’ anno prossimo dovrà essere il vero rinforzo della difesa azzurra.

HYSAJ 7,5
Praticamente le ha giocate tutte. Rendimento sempre costante, salvo rarissime eccezioni. Resistenza come pochi (forse paragonabile a Callejon), sempre propositivo in fase di spinta, ma attento anche in difesa. È senza dubbio uno dei migliori terzini in circolazione.

MAGGIO 6
Professionista esemplare, sia dentro che fuori dal campo, quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto egregiamente. A 35 anni, forse è arrivato il momento di pensare al suo sostituto. Ma i tifosi saranno sempre grati a uno dei giocatori simbolo del Napoli di De Laurentiis.

GHOULAM 7-
Il meno è per la sua fase difensiva, troppo spesso poco attenta e che costituisce il vero punto debole dell’ algerino. Encomiabile in fase offensiva, sempre presente con i suoi inserimenti e i suoi ottimi cross. La sua conferma andrebbe salutata positivamente perché ormai pienamente inserito negli schemi sarriani ed, in ogni caso, giocatore su cui fare affidamento.

STRINIC 6,5
Ottimo sostituto di Ghoulam, è entrato in scena in partite particolarmente delicate (vedi il doppio incontro di aprile con la Juventus) e ha risposto sempre alla grande. Mai una parola fuori posto per lo scarso impiego, lui che forse un po’ di più ne meriterebbe.

JORGINHO 8
Avvio difficoltoso, ma l’italo brasiliano si è ripreso subito. Vero metronomo del centrocampo, fonte di gioco illuminante, abbina quantità e qualità: 72% di contrasti vinti, 90% di passaggi riusciti, giusto per dare due dati. Giocatore imprescindibile.

ALLAN 7
Non si risparmia mai, quando è in mezzo al campo si sente e si vede. La sua fisicità lo rende un rubapalloni come pochi, se si devono stringere i denti si può contare su di lui.

HAMSIK 8,5
Una delle stagioni migliori di Marek! Titolare fisso, uomo a cui mister Sarri proprio non riesce a fare a meno. Ancora qualche partita e Maradona sarebbe stato scalzato dal capitano, che si avvicina sempre più al primo marcatore della storia del Napoli. 15 gol stagionali, 5 assist, 77 occasioni create; al di là dei numeri, tanta qualità in mezzo al campo, rendimento quasi sempre al massimo, esperienza da veterano, classe ed eleganza innate. Calciatore irrinunciabile.

DIAWARA 7
Che impatto questo ragazzo! Esordio in Champions League contro il Besiktas, addirittura titolare al Bernabeu contro il Real, ma è come se queste partite le giocasse da una vita. Calma olimpionica, sa sempre cosa fare. Piedi discreti, ma soprattutto grande fisicità. I margini di miglioramento sono enormi, senza dubbio uno dei migliori acquisti di quest’ anno.

ZIELINSKI 7
Altro grande acquisto, è stato il primo ad inserirsi negli schemi tattici e ad essere buttato subito nella mischia. Sarri lo aveva avuto già ad Empoli, potenzialmente può diventare uno dei fedelissimi. L’impatto è stato eccezionale, facendo vedere più volte un’ottima tecnica ma senza mai esagerare. Gioco semplice ed efficace, si è tolto anche lo sfizio di qualche gol (6). Ha appena 23 anni e punta a essere uno dei centrocampisti cardine del Napoli del futuro.

ROG 7
Da un fisico così esile mai ci sarebbe aspettati una tale forza, un tale vigore. Doveva essere il meno pronto fra i nuovi, e invece ha stupito tutti per la sua freddezza nelle giocate, che coniuga con una semplicità disarmante. Corre, lotta, vince quasi tutti i contrasti e quasi mai perde la palla; per quello che ha fatto vedere, avrebbe potuto avere un minutaggio ben maggiore. Insomma, anche con lui, il Napoli ha gettato le basi per un centrocampo dal grande avvenire.

GIACCHERINI 5
L’inserimento non è stato facile, probabilmente non si è mai completato al 100%. È ovvio che non gode della piena fiducia dell’ allenatore, lo spazio che ha avuto lo dimostra, e questo di certo non aiuta. Le rare volte visto in campo però non hai mai convinto, è sempre sembrato fuori dai movimenti della squadra, e anche fisicamente non è sembrato al top. Un vero peccato, il curriculum è ottimo e poteva essere di grande aiuto nel far rifiatare alcuni titolari.

CALLEJON 8,5
Aggettivi per definirlo ormai sono finiti; impressionante, instancabile, mostruoso. Tutti già abbondantemente utilizzati per descrivere Josè che, alla stregua di un robot, ha pensato bene di giocare tutte le partite da titolare come se la stanchezza non lo scalfisse per niente. Il lavoro che fa è incredibile; sacrificio enorme nella fase difensiva, praticamente un terzino aggiunto. Quando c’è da spingere però non si tira mai indietro, si inserisce, taglia, serve assist, fa gol. Doppia cifra sia nelle reti che negli assist, rispettivamente 14 e 12.

INSIGNE 9
Ormai è la consacrazione definitiva. Il salto di qualità è stato sia nel rendimento che di testa. La continuità di quest’anno Lorenzo non l’aveva mai trovata, una costanza di prestazioni davvero formidabile. Ma il principale miglioramento è stato quello mentale; maturità, carattere, che lo candidano senza dubbio a essere il vero trascinatore del Napoli del domani. Ma forse già oggi lo è. Anche per lui i numeri sono incredibili; in campionato 18 gol e 8 assist.

MERTENS 9
Per poco non diventava capocannoniere del campionato (28 gol). Ma se glielo aveste detto a inizio stagione, non ci avrebbe creduto manco lui. Complice l’infortunio di Milik, Sarri ha avuto la trovata di farlo giocare punta centrale. Un po’ di pazienza e… gol a grappoli, prestazioni sensazionali. E adesso chi lo sposta più sulla fascia!? Il belga così ha scoperto qualità che forse manco lui sapeva di avere; insieme a Callejon e Insigne forma il temuto tridente dei piccoli, che si ritrova a meraviglia. Merito loro, merito del tecnico.

MILIK 6,5
Chiamato a sostituire Higuain, nelle prime partite ci stava riuscendo più che bene. Poi l’infortunio, e stagione praticamente finita. Tanto lavoro per favorire un  recupero lampo, non è mai ritornato al 100% ma quando lo hanno messo in campo il ragazzo ha dimostrato di avere ottime qualità. Si giocherà il posto da titolare con Mertens l’anno prossimo; praticamente con loro due quel ruolo è perfettamente coperto.

PAVOLETTI 5
Alla luce dei fatti, acquisto praticamente inutile. Le sue uniche chances sono state partite in cui si doveva recuperare, e quindi veniva buttato nella mischia per qualche spizzata o zampata. Che però non c’è mai stata. Probabile partente, risulta davvero difficile pensare allo spazio che può avere vista la concorrenza.

SARRI 8
Poche le critiche che si possono muovere a questo allenatore. Calcio migliore d’Italia, fra i migliori di Europa. Ha macinato record su record quest’anno, ma purtroppo non è bastato perché le due davanti correvano ancora di più. Ormai in simbiosi con la piazza, che lo osanna. Vero valore aggiunto, vero artefice di uno dei Napoli migliori della storia. Piccolo appunto: scarsa rotazione dei giocatori, pur avendo una panchina di ottimo livello.

DIRIGENTI 7,5
Vero che comanda De Laurentiis, ma il merito della gestione della società va anche a loro. Il Napoli è invidiato quanto a oculatezza e programmazione, e i fatti dicono di un club che a piccoli passi cresce sempre di più e raggiunge da otto anni di seguito il piazzamento europeo. Sul piano tecnico, l’ultima campagna acquisti ha avuto il pregio di sfruttare i soldi ricavati dalla cessione di Higuain per aumentare il livello medio della squadra, soprattutto con giocatori giovani ma già forti.

DE LAURENTIIS 7,5
Presidente mai amato, ma alla fine dei conti uno dei migliori che il Napoli abbia mai avuto. I risultati, sportivi e non, parlano per lui. Scelte quasi sempre azzecatissime hanno portato il club ad un livello alto e che mantiene costantemente. Nell’ anno della cessione di Higuain, gli scenari iniziali spaventavano; e invece ne è uscita una squadra ancora più forte. Qualcosa su cui migliorare però c’ è: la comunicazione.

 

LA STAGIONE AZZURRA
– Serie A 2016/2017: il racconto di tutte le partite del Napoli
– Champions League 2016/2017: tutte le partite giocate dal Napoli
– Coppa Italia 2016/2017: il cammino degli azzurri

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