Lazio-Napoli 0-3: Lorenzo è davvero magnifico, all’Olimpico la partita perfetta degli azzurri

Lazio-Napoli 0-3Lorenzo Insigne festeggia con Dries Mertens dopo il gol del raddoppio contro la Lazio all'Olimpico (foto Ansa.it)

Il Napoli respinge le ambizioni della Lazio, rispedendola a -7 e spegnendo forse le sue ultime velleità di partecipazione al preliminare di Champions dopo che la squadra di Simone Inzaghi era riuscita a risalire a -4. Più forte, elegante e profonda degli avversari, la formazione di Sarri ha imposto un gioco degno di una grande squadra e a tratti sfoderato un avvolgente tiki-taka di matrice italica che ha tolto il respiro agli avversari, forse ancora scossi dall’ubriacatura post-derby di Coppa Italia. Preciso, determinato, ordinato, con una minuziosa cura dei dettagli tecnico-tattici, il Napoli ha vinto segnando tre gol con straordinaria disinvoltura e la pazienza di chi è sicuro che, prima o poi, il punto sarebbe arrivato.

La partita
Gli auspici della Lazio sono a forti tinte noir: Biglia non è del confronto e si vede. Eccome. La sua assenza è più grave di quelle di De Vrij e Lucic, perché la Lazio non riesce a mettere ordine a centrocampo, dove si vincono e si perdono le partite. Keita parte inspiegabilmente dalla panchina. Gli attacchi biancocelesti, non troppo pericolosi a dire il vero, scaturiscono da iniziative personali dei due più elementi più in palla: Milinkovic e Anderson. La partita la fa il Napoli, e questa non è una novità. La squadra di Sarri, quando riesce a giocare con la palla a terra e a velocizzare la manovra, dà spettacolo. Spesso la circolazione di palla non porta a nulla di concreto, producendo solo capogiri agli avversari, che barcollano e poi finiscono fatalmente per crollare. Ma non si tratta di puro edonismo.

Primo tempo
La Lazio appare più convinta in partenza, con Milinkovic che si fa deviare la conclusione in angolo al 6′; al 12′, invece, impegna Reina. Il Napoli comincia a tessere la consueta fitta ragnatela di passaggi, giocando a un tocco e trovando sbocchi al 25′, allorché un’azione palla a terra, tutta di prima, porta Hamsik a chiudere sulla sinistra un triangolo con Mertens e a tagliare l’area con un traversone rasoterra che finisce sulla parte opposta, cioè sulla destra, dove c’è Callejon che insacca l’1-0. Un colpo mortale per la Lazio che, oltre ad apparire disorganizzata, sembra più spremuta degli avversari. Al 30′ ci prova Anderson, ma Reina ferma in due tempi. Nel finale di tempo Immobile prova il colpo della domenica, portando a spasso Reina fuori dall’area e poi cercando di superarlo con una parabola arcuata, infine Mertens serve su un piatto d’argento il pallone del 2-0 a Insigne – dopo un clamoroso errore di Wallace – ma il fantasista tascabile conclude d’interno destro a meno di un palmo dal palo.

Secondo tempo
Nella ripresa, dopo un paio di conclusioni neutralizzate da Straskosha, il Napoli chiude i conti quasi subito, con Insigne che, di controbalzo, batte in uscita Strakosha, spegnendo in fondo alla porta un campanile di Allan. Inzaghi manda subito in campo Keita e l’attaccante, per poco, non propizia subito il gol dell’1-2, innescando un flipper in area che non sortisce gli effetti da lui sperati. Il Napoli mette da parte l’estetica e si rintana, la Lazio ci crede, ma è la squadra di Sarri a dimostrare di avere più idee. Se poi Insigne indossa i panni di goleador e di difensore aggiunto, come al 26′ quando salva su Patric quasi sulla linea di porta, allora si può dire che questo Napoli ha davvero qualcosa di più. Sempre Insigne, dopo lo sfogo laziale durato pochi minuti, chiude i conti con un destro preciso, su servizio volante di Zielinski. È il suggello a una serata perfetta.

Sarri: «Prendere la Roma? A fine anno tireremo le somme». Con forza e personalità. Il Napoli sbanca l’Olimpico e con un netto 3-0 allunga a +7 e chiude virtualmente il sogno di Inzaghi di agguantare il terzo posto. Decide il vantaggio di Callejon (alla sua 200esima presenza in maglia azzurra) e una doppietta di Lorenzo Insigne che rilanciano le ambizioni partenopee di secondo posto: «A fine anno tireremo le somme, per noi stasera era un passaggio importante in tutti i sensi, noi andiamo avanti fino alla fine cercando di raccogliere il maggior numero di punti possibile, poi vediamo», esordisce Maurizio Sarri riferendosi alla corsa sulla Roma, di nuovo a 4 punti. Un Napoli che torna al successo dopo le due sfide con la Juventus in campionato e in Coppa Italia: «Abbiamo fatto un pareggio e una vittoria con i bianconeri che è tanta roba – spiega il tecnico toscano – vedere la Juve così in difficoltà ci dà benzina e non ci fa uscire stravolti. Siamo usciti delusi per l’eliminazione ma convinti che la strada sia quella giusta. Come ci succede a volte abbiamo dei cali di tensione, e quando li hai contro una squadra forte come la Lazio in questo momenti, rischi tanto». «Cosa ci manca per puntare al titolo? Noi stiamo facendo un percorso, abbiamo tanti giovani e abbiamo cercato di dare una forte identità alla squadra e delle certezze. Certo, servirebbe un pizzico di mentalità in più e prendere qualche gol in meno ma vorrei anche continuare a divertirvi esprimendo questo calcio, altrimenti mi annoio e non trasmetterei più le stesse emozioni», ha aggiunto Sarri, che su Insigne ha concluso: «È un talento grandissimo, mi piacerebbe che un ragazzo napoletano diventasse una bandiera del Napoli. Se anche io resto a lungo? Non lo so, l’allenatore è come il pesce, dopo un po’ puzza…». Partenopei che dopo il successo di stasera restano in scia alla Roma: «Eravamo consapevoli che oggi c’erano in palio tanti obiettivi stagionali, per il discorso anche del terzo posto. Adesso guardiamo su e si lavora per andare a cercare i giallorossi», si dice sicuro Pepe Reina. «Sì – conclude il portiere spagnolo – è ancora tutto aperto: abbiamo un calendario difficile ma siamo in salute e fiduciosi, possiamo giocarcela fino alla fine contro di loro».

Inzaghi: «troppi errori, difenderemo quarto posto con i denti». A fine match, Simone Inzaghi non nasconde il rammarico: «Avevamo una grandissima occasione – le parole del tecnico biancoceleste – perché potevamo andare a un punto dal Napoli, avremmo potuto fare meglio ma comunque onore al Napoli. Sapevamo che incontravamo una grandissima squadra e che che dovevamo essere perfetti. Invece abbiamo fatto qualche errore che in queste partite non ti perdonano. Il secondo gol a difesa schierata potevamo evitarlo. Guardiamo avanti ricominciando dalla reazione del secondo tempo. Con una gara a settimana l’organico è ok, difficile prevedere che in una partita ti vengono a mancare Biglia, dr Vrij e Lulic. Se il prossimo anno giocheremo in Europa la società sa che serve un organico più lungo. Ma questo quarto posto dobbiamo difenderlo con i denti».

LAZIO-NAPOLI 0-3 (0-1)
Lazio (3-4-2-1): Strakosha 6, Wallace 5, Bastos 5 (7′ st Hoedt 6), Radu 5.5, Basta 6 (14′ st Patric 5), Parolo 5.5, Murgia 5 (7′ st Keita B. 6.5), J. Lukaku 6, Felipe Anderson 6, Milinkovic-Savic 6.5, Immobile 5.5. (31 Adamonis, 55 Vargic, 11 Crecco, 37 Cardoselli, 9 Djordjevic, 18 Luis Alberto, 25 Lombardi, 71 Tounkara). All.: S. Inzaghi 5.
Napoli (4-3-3): Reina 6, Hysaj 6, Albiol 6, K. Koulibaly 6.5, Strinic 6, Allan 6, Jorginho 6.5, Hamsik 6.5 (34′ st Rog sv), Callejon 6.5 (28′ st Zielinski 6.5), Mertens 6.5 (38′ st Milik sv), Insigne 8. (1 Rafael, 22 Sepe, 11 Maggio, 19 Maksimovic, 21 Chiriches, 31 Ghoulam, 42 Diawara, 18 Leandro, 32 Pavoletti). All.: Sarri 7.
Arbitro: Irrati di Pistoia 5.5.
Reti: nel pt 25′ Callejon; nel st 5′ e 47′ Insigne.
Note: spettatori 25.000. Angoli: 4-3 per il Napoli. Recupero: 1′ pt e 4′ st. Ammoniti: Bastos, Allan, Zielinski e Hysaj per gioco falloso.

LA SITUAZIONE/SERIE A 
Risultati (XXXI giornata, 9/4, ore 15): Atalanta-Sassuolo 1-1; Bologna-Roma 0-3; Cagliari-Torino 2-3; Crotone-Inter 2-1; Empoli-Pescara 1-1; Juventus-Chievo 2-0; Lazio-Napoli 0-3; Milan-Palermo 4-0; Sampdoria-Fiorentina 2-2; Udinese-Genoa 3-0.
Classifica: Juventus 77 punti; Roma 71; Napoli 67; Lazio 60; Atalanta 59; Milan 57; Inter 55; Fiorentina 52; Sampdoria 45; Torino 44; Udinese 40; Chievo 38; Cagliari 35; Bologna 34; Sassuolo 32; Genoa 29; Empoli 23; Crotone 20; Palermo 15; Pescara 14.
Prossimo turno (XXXII giornata, 15/4, ore 15): Cagliari-Chievo; Fiorentina-Empoli; Genoa-Lazio; Inter-Milan (ore 12.30); Napoli-Udinese (ore 20.45); Palermo-Bologna; Pescara-Juventus; Roma-Atalanta; Sassuolo-Sampdoria (ore 18); Torino-Crotone.
Classifica marcatori
24 reti: Belotti (1 rigore-Torino); Dzeko (Roma). 21 reti: Higuain (Juventus). 20 reti: Icardi (2-Inter); Mertens (1-Napoli). 18 reti: Immobile (4-Lazio). 14 reti: Gomez (1-Atalanta); Borriello (1-Cagliari); Kalinic (1-Fiorentina); Insigne (1-Napoli). 13 reti: Bacca (3-Milan); 11 reti: Falcinelli (2-Crotone); Hamsik (Napoli); Salah (Roma); Iago Falque (2-Torino). 10 reti: Bernardeschi (3-Fiorentina); Simeone (1-Genoa); Nestorovski (1-Palermo); Muriel (3-Sampdoria); Thereau (Udinese). 9 reti: Perisic (Inter); Callejon (Napoli); Defrel (Sassuolo); D.Zapata (1-Udinese). 8 reti: Dzemaili (Bologna); Dybala (3-Juventus); Keita (Lazio); Caprari (1-Pescara); Nainggolan (Roma); Schick e Quagliarella (1-Sampdoria). 7 reti: Inglese e Pellissier (1-Chievo); Babacar (1-Fiorentina); Suso (1-Milan); Perotti (7-Roma); Matri (Sassuolo); Ljajic (1-Torino). 6 reti: Caldara e Kessie (2-Atalanta); Destro (Bologna); Birsa (Chievo); Banega (Inter); Pellegrini (1-Sassuolo). 5 reti: Conti, Kurtic, Petagna (Atalanta); (Verdi (Bologna); Mchedlidze (Empoli); Candreva (Inter); Khedira, Mandzukic, Pjanic (Juventus); Parolo (Lazio); Lapadula (1-Milan); Benali (Pescara); Bruno Fernandes (Samp); Baselli e Benassi (Torino); Fofana e Jankto (Udinese).

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