Napoli senza Milik, Sarri con la Roma riparte da Gabbiadini

Manolo GabbiadiniManolo Gabbiadini esulta dopo il gol segnato al Chievo

Stavolta la pausa fa male al Napoli. Molto male. Perché se già di solito è occasione più di ulteriore stanchezza che di riposo, stavolta porta in dote a Sarri un grattacapo ancora peggiore: l’infortunio di Arkadiusz Milik. Per lui, come ormai tutti sanno, la diagnosi è impietosa: rottura del legamento crociato. E se anche l’operazione è già avvenuta, senza intoppi peraltro, come sempre in questi casi la giovane punta polacca sarà out per diversi mesi. Ed è qui che iniziano i problemi del tecnico azzurro. Difficile rinunciare al neo acquisto che tanto bene ha fatto in queste prime uscite; difficile rinunciarci proprio mentre si entra nel vivo del campionato e nel vivo del calendario, che inizia a farsi ostico proprio dalla prossima giornata. Senza dimenticare la Champions League, pratica ben avviata ma ovviamente non ancora conclusa. Fortuna che il Napoli è squadra con gioco. E con alternative importanti.


Il gioco appunto. Una fortuna di cui troppo spesso ci si dimentica; eh si perché avere una squadra con idee e una precisa identità è una fortuna che non tutti hanno. Molto spesso si dice “pazienza il gioco, l’importante è vincere”; verissimo. Ma il gioco, tra i tanti vantaggi che può offrire, ne ha uno proprio nel caso specifico: è infatti possibile cambiare gli interpreti, ottenendo sempre risultati più o meno costanti. Ma a una condizione: che gli interpreti in questione siano dello stesso livello, o quasi. Due elementi fondamentali per sopperire ad assenze importanti, che sembrano lasciare vuoti incolmabili. Vuoti che fanno paura.

Dunque, è arrivato il momento di Gabbiadini. Caratteristiche diverse rispetto al polacco, in quanto meno prima punta e meno disposto al gioco di sponda, Manolo fa degli inserimenti e dell’attacco degli spazi in profondità le sue armi migliori. Oltre a un incredibile sinistro, uno dei migliori della Serie A. Differenze sostanziali dunque, ma che possono tornare già utili sabato pomeriggio, contro la muscolare difesa giallorossa. Il giovane bergamasco ha trovato finora più spazio rispetto alla scorsa stagione, alternandosi spesso con Milik e partendo talvolta anche da titolare. Non ha sfigurato, ma sicuramente ci si aspetta di più da uno estroso come lui. E questa è senza dubbio la sua grande occasione. Scartata, come sembra, l’ipotesi dell’arrivo di un giocatore svincolato, per lui ci sarà da reggere il peso dell’attacco fino a gennaio, quando verosimilmente si interverrà sul mercato. Da un lato un peso davvero, dall’altro forse no. Infatti, non essendoci praticamente alternative come prima punta, il classe ’91 dovrebbe essere sicuro di giocare sempre, a prescindere dalle sue prestazioni. Cosa che, paradossalmente, gli potrebbe togliere qualche pressione di troppo che finora lo ha penalizzato.

Il resto lo faranno squadra, che dovrà essere abile a continuare sulla strada del bel gioco già intrapresa, e soprattutto la sapienza tattica di Sarri. A lui il compito di studiare alternative, varianti di gioco considerando le diverse caratteristiche di gabbiadini rispetto a Milik, contromisure in casi di difficoltà. Si parla tanto del falso nueve, molto in voga negli ultimi anni e che certo potrebbe essere un’idea. Ma chissà che il buon Maurizio non stia già pensando a qualcosa di diverso, che nessuno si aspetta.

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