Euro 2016: Italia-Spagna 2-0, testa e anima di un gruppo bello dentro

Italia-SpagnaItalia-Spagna: Buffon e gli azzurri festeggiano il successo sugli spagnoli

La partita Antonio Conte l’aveva già vinta negli spogliatoi. Dando la parola a Emanuele Giaccherini. Suo il discorso ai compagni pochi minuti prima di scendere in campo: «Siamo l’Italia». Un piccolo-grande uomo che è il trascinatore ma soprattutto l’anima di questa squadra. Ed è l’interprete massimo della filosofia di Conte. Traccia il campo manco fosse la macchinetta per disegnare col gesso le linee bianche, lasciando il segno in attacco quanto in difesa. Con lui gli altri 22 azzurri, nessuno escluso. Come plasticamente simboleggia la gioiosa ammucchiata finale: tutti addosso al commissario tecnico, un unico abbraccio di quelli che ti lasciano senza fiato.

È questa l’Italia del cittì in uscita, forgiata con ore di lavoro da psicologo prima ancora che da (bravo) allenatore. Correre e ragionare, lottare e tirare di fioretto, sporcarsi la maglia senza lavarsene le mani: sono i punti fermi di un gruppo diventato squadra. La Spagna poco ha potuto contro di noi, imbrigliata alla fonte del gioco ma nella mente più che nelle gambe. A partire da Iniesta, al passo d’addio in nazionale, resosi conto per primo che stavolta era diverso. Bravi tutti i nostri, dal mito Buffon al timido De Sciglio che ha giocato da veterano, all’insostituibile Pellè fino a Insigne pronto a sfruttare anche i pochi minuti che gli spettano. Insomma, l’Italia è una vera squadra e Conte è il miglior tecnico italiano. C’è poco da discutere. E adesso la Germania. La storia continua.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato sui 18 giornali locali del Gruppo Espresso il 28 giugno 2016

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