Regionali in Campania: Severino e liste choc, spettri nell’urna

di Angelo Di Marino
INVIATO A NAPOLI
In Campania il tempo si è fermato. Stesse facce del 2010, a partire dai due sfidanti principali Caldoro e De Luca. Per non parlare di Ciriaco De Mita, 87enne sindaco di Nusco, che ha traghettato con disinvoltura l’Udc verso il partito democratico. Ma sono soprattutto le elezioni degli impresentabili. Indagati e processati abbondano nelle liste. E se Renzi giura che non ce ne sono tra i candidati Pd, schierati con De Luca ne figurano eccome, in misura tale da scatenare anche la sdegnata reazione di Roberto Saviano. Caldoro non è da meno, anzi.

Nell’elenco che la commissione parlamentare Antimafia avrebbe dovuto diffondere ieri, figurano quattro pugliesi e poi tutti candidati della Campania. A conferma che è qui che si gioca una partita dai contorni fin troppo grigi. I nomi si sapranno venerdì, ultimo giorno di campagna elettorale. Tra i tanti circolati in queste settimane, c’è anche quello di Rosa Criscuolo, la “dama bionda” dell’ex ministro Scajola, candidata col Centro Democratico per Vincenzo De Luca. Ieri su Facebook ha pubblicato un video in cui si è sfogata così: «Chiamate impresentabile me? Ma andate a fare in c…».

In questo clima da ultima spiaggia, prova a piazzare il colpo finale della carriera Vincenzo De Luca, 66 anni e sindaco dal 1993. È stato anche parlamentare, sottosegretario, viceministro, segretario provinciale del partito, commissario straordinario, consigliere regionale, comandante dei vigili urbani, bersagliere onorario. Una parabola lunga quarant’anni, vissuta da antagonista. I suoi nemici sono stati sempre gli alleati, i colleghi di partito. Uno per tutti il quasi coetaneo Antonio Bassolino, nel frattempo andato in pensione. Correntista spinto, De Luca è il vero protagonista di queste elezioni.

Cinque anni fa impose la sua candidatura a governatore senza che il partito la condividesse. Più o meno stessa solfa quest’anno, quando il Pd per mesi ha provato a stremare l’ex sindaco di Salerno rinviando a ripetizione le primarie e provando a spingere per un passo indietro mai arrivato.

Renziano dell’ultima ora, De Luca è stato condannato il 21 gennaio per abuso d’ufficio. Sospeso da sindaco per l’applicazione della legge Severino, fece ricorso al Tar, proprio come de Magistris a Napoli, spuntandola e facendosi rimettere in sella. E ora la Cassazione è chiamata a stabilire se sia del giudice ordinario o del Tar la competenza a decidere il destino dei politici condannati e incappati nella legge Severino. Il verdetto della Suprema Corte arriverà anche in questo caso venerdì ma l’orientamento è chiaro: affidare la decisione ai giudici ordinari. A quel punto De Luca rischierebbe di stare ai box per mesi senza poter ricoprire incarichi pubblici.

Una ipotesi che sarebbe la peggiore possibile per il candidato del centrosinistra ma che, soprattutto negli ultimi giorni, si è trasformata in assist invitante come non mai per Stefano Caldoro, governatore uscente, che si trova in una posizione assai diversa rispetto a cinque anni fa, quando mise dieci punti di scarto tra se e De Luca marciando sulla scia dei successi di Berlusconi ma soprattutto sulle rovine del centrosinistra post bassoliniano. Il centrodestra formato 2015 è ben diverso da quello di cinque anni fa. Non ci sono più Cosentino, De Mita e soprattutto quell’unità cementata attorno a Berlusconi che consentì di sfondare nelle roccaforti del consenso divenute patrimonio del centrosinistra di Bassolino.

L’incognita è rappresentata da Valeria Ciarambino, impiegata di Equitalia candidata dal Movimento 5 Stelle. Completano il quadro Salvatore Vozza, appoggiato da Sel e da Rifondazione Comunista, un passato da parlamentare e sindaco di Castellammare di Stabia, e Marco Esposito, giornalista del Mattino, già assessore comunale alle Attività produttive a Napoli e candidato per la lista di sinistra Mò.

In Campania l’orologio della politica è fermo. E il tempo ormai è scaduto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato dai giornali locali del Gruppo Espresso il 27 maggio 2015

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