Liberalizzazioni: dibattito all’Associazione 360 di Salerno con i deputati Pd

Le liberalizzazioni – contenute nell’omonimo decreto legge che il Governo Monti si appresta a varare – da un lato potrebbero rappresentare un’occasione di snellimento della macchina burocratica, ma dall’altro rischiano di diventare un’arma a doppio taglio sul fronte della liberalizzazione delle licenze.
Di questo si è discusso giovedì sera, nella sede dell’associazione “Trecentosessanta”, nel corso dell’incontro promosso dal consigliere regionale del Pd, Donato Pica, al quale hanno partecipato i deputati Paola De Micheli, componente della commissione Bilancio, e Guglielmo Vaccaro. Moderati dal direttore de “la Città”, Angelo Di Marino, i tre politici hanno illustrato pregi e difetti del decreto. In Campania e per la provincia di Salerno, con il decreto approvato sarebbero molteplici i benefici. Il pensiero di Pica vola subito ai 5mila operai idraulico-forestali. «Con la forma consociativa dei servizi tra i comuni al di sotto dei 5mila abitanti – ha spiegato – la Regione, che dal 31 dicembre dovrà accorpare a sè tutte le funzioni delle Province, potrebbe ridisegnare nuove funzioni per questi lavoratori e quindi creare nuova occupazione. Per questo speriamo in un serio confronto sul tema delle liberalizzazioni con gli enti locali». Ma il consigliere regionale ha espresso anche delle perplessità. «Spero – ha detto – che non fioccheranno licenze e concessioni per l’apertura di nuovi attività. Penso ad esempio alle pompe di benzina».
In ogni caso l’orientamento del Pd è favorevole. Il decreto deve passare, anche con il voto di fiducia. «E’ necessario – ha detto De Micheli – perché siamo in una situazione di emergenza».
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