De Luca: «Termovalorizzatore alle nostre condizioni»

di Angelo Di Marino
NAPOLI. A due passi da dove il Pd decide di alzare la voce, un cumulo impressionante di monnezza disegna plasticamente la situazione: Napoli affonda nei rifiuti. E per gridarlo alla gente, i democratici si affidano a Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno che piace ai napoletani.
Dopo mesi di gelo, il partito che era maggioranza in Campania torna ad avere un leader anche se ad hoc. «Ancora uno, due mesi e le strade di Napoli saranno sommerse dai rifiuti – attacca De Luca – Siamo alla vigilia di un disastro ambientale». Il piglio è quello dei giorni caldi della campagna elettorale per le regionali. Quella fu una battaglia persa, quella della monnezza è una guerra che sembra non avere mai fine: «La Regione non ha fatto nulla, né un piano per il territorio, né misure concrete. Con i rifiuti non si possono perdere neanche 24 ore, perché ogni giorno che passa significa che restano in strada 2500 tonnellate di monnezza. E invece assistiamo all’assoluta nullità espressa dall’assessore regionale all’Ambiente». E’ proprio il “collega” Giovanni Romano, sindaco di Mercato San Severino, l’obiettivo numero uno di De Luca: «Si dimetta per decenza da assessore e da sindaco. Nel suo piccolo comune è l’espressione di un fallimento amministrativo con la Gesema: ha talmente tanti debiti che in proporzione Napoli e Salerno dovrebbero essere indebitate per l’importo di una Finanziaria. Nei suoi confronti ci sia una misura congrua, oltre le dimissioni».
In platea c’è chi sgrana gli occhi e gongola: dopo mesi i democratici sentono qualcosa che li scuote dal torpore. Seduti ci sono i parlamentari Iannuzzi, Piccolo, Bossa, Armato, Vaccaro e i fedelissimi Gianfranco Valiante, Landolfi, Savastano, il sindaco di Avellino Galasso, l’amico Tonino Amato. «Siamo contro la discarica di Terzigno – incalza il sindaco di Salerno – La soluzione? Ampliare del 10-15 per cento le attuali discariche fino all’uso dell’impiantistica. Certo, vi deve essere certezza nei tempi di realizzazione degli impianti, dove invece Governo e Regione hanno già fallito».
Il capitolo termovalorizzatore proprio non va giù a De Luca: «Ho ribadito a Caldoro che sia incaricato il Comune di Salerno con un progetto di finanza. Lui auspica un’intesa con la Provincia? Sono favorevole al dialogo, il cui contenuto è che il Comune di Salerno fa tutto. La verità è che hanno rivoluzionato tutto per fare affari. Si ritorni a quanto disposto in precedenza, con una sola modifica: poteri commissariali al Comune e non al sindaco di Salerno. Stiamo lavorando da due anni al termovalorizzatore, incaricati da Governo e Regione, poi arriva qualche pinguino e vuole comandare lui. L’impianto di Salerno può partire domattina alle condizioni che ho appena detto. Diversamente che a Napoli, a Salerno lo facciamo coi soldi dei privati. Così a nessuno viene in mente di rubare come è successo all’Aquila. Se non gli sta bene, lo facciano a casa di Romano. Nei nostri terreni faremo dei roseti… Tanto a Salerno i sacchetti per strada non li vedrete mai».
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pubblicato su “la Città” del 29 settembre 2010

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