Saviano: “Quella macchina del fango targata Cosentino”

La presentazione di Caldoro all'hotel Excelsior

”Quando si dà fastidio al governo o a chi comanda” in Italia succede che ”si attiva una macchina fatta di dossier: giornalisti conniventi e politici faccendieri cercano attraverso media e ricatti di delegittimare i rivali”, ”un mestiere in cui alcuni cronisti campani sono maestri, un meccanismo che in Campania è remunerativo più che altrove”. E’ quanto scrive Roberto Saviano in un lungo articolo su Repubblica. Lo scrittore, pubblicando anche stralci delle intercettazioni delle conversazioni tra i soggetti coinvolti nell’inchiesta sulla presunta loggia ‘P3′, ricostruisce la dinamica del tentativo, da parte di Nicola Cosentino, di screditare la candidatura di Stefano Caldoro alla presidenza della Campania.
Secondo Saviano ”Berlusconi è informato” dell’operazione perché ”attraverso Denis Verdini a Roma tutti sanno cosa sta facendo la banda del fango”. ”Tutto questo – prosegue – avviene inaspettatamente essendo Caldoro un pupillo di Berlusconi ma Cosentino è più potente, più utile e sa molte cose”. Per screditare Caldoro, dunque, ”Cosentino e il suo gruppo – osserva Saviano – contano sul fatto che legare la vicenda Marrazzo a quella di Caldoro puo’ incidere sull’opinione pubblica”. ”L’obiettivo – aggiunge – è fare pressioni sul Pdl romano perché, evidentemente, il sospetto di essere gay pesa più dell’essere indagati dall’antimafia”.

fonte: take agenzia Agi del 17 luglio 2010

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