Baronissi. La nascita di una nuova associazione socioculturale –  “Alethia” dal greco “verità” – ha riunito politici, magistrati e docenti per parlare del binomio ambiente e legalità, nel convento dei frati minori nella sala San Francesco. Moderatore il direttore de “la Città”, Angelo Di Marino, che dopo gli auguri alla presidentessa della nuova associazione, Mimma Grimaldi, ha dato il via al dibattito: «Ambiente e legalità – ha sottolineato – vanno ad intersecarsi». Sulla stessa linea d’onda Carmine Olivieri, sostituto procuratore al Tribunale di Salerno: «L’ambiente, in un momento in cui nel mercato globalizzato non possiamo competere con prodotti fabbricati da tutti, è la nostra peculiarità nonostante tutti i suoi cancri». Fausto Martino, funzionario della Soprintendenza ai beni paesaggistici e culturali, aggiunge al binomio ambiente e legalità un terzo addendo, quello politico, criticando duramente leggi che a suo parere andrebbero abrogate perché deturpano l’ambiente. «Il territorio campano – denuncia – è costellato di fabbricati rurali a causa di leggi come la 14 del 1982, che ha concesso a tutti di mettere su dei fabbricati rurali. Cosa che altrove, come in Umbria, è permessa solo ai contadini». Formula dunque un consiglio all’associazione: «Dovrà svolgere un ruolo di pressione sulla classe politica». Ed Enzo Maria Marenghi, preside della Facoltà di giurisprudenza, propone come connubio tra ambiente e legalità uno snellimento del sistema normativo: «Siamo in troppi – spiega – a parlare delle stesse cose». L’assessore provinciale all’ambiente, Antonio Fasolino, propone inoltre di abbandonare «l’idea che chi trasgredisce la norma sia un eroe e chi la fa rispettare un carnefice». Infine Giuseppe De Mita, vice presidente della Regione: «Il bene comune deve essere letto come bene della comunità, abbandonando i particolarismi».
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