Cosa cambia in Campania dopo il voto

di Angelo Di Marino
Meglio ricapitolare la situazione. Il centrodestra ha (stra)vinto le elezioni, in Campania ha rifilato undici punti di scarto al centrosinistra e ha gettato le premesse per il “cappotto” amministrativo. Vincitori e vinti, però, stanno vivendo la fase post elettorale in maniera travagliata. Nel Pdl salernitano non si placano le polemiche, mentre nel partito democratico la breve fase della pacificazione sembra già un ricordo. Questi i fatti.
Cosa accadrà? Non possedendo la sfera di cristallo, proviamo a ragionare. L’anno prossimo si torna a votare per eleggere i sindaci a Napoli e a Salerno. Berlusconi conta di fare piazza pulita. L’onda lunga del successo ottenuto in Campania mette il centrodestra nella scomoda posizione del favorito, soprattutto a Napoli. Dove il consenso incamerato da Mara Carfagna rappresenta un’arma a doppio taglio per il ministro salernitano. Cimentatasi per la prima volta con il voto diretto, ha vinto e se n’è tornata a Roma. Al momento sembra lei la candidata ideale per la scalata al municipio più importante del Sud. Ma, in tal caso, il suo biglietto sarebbe di sola andata, comunque andrebbe a finire. E Salerno? Qui l’azione sul campo di Edmondo Cirielli è ben visibile. In un anno non ha sbagliato una mossa, iniziando l’accerchiamento al fortino di De Luca. Se il sindaco-consigliere si ricandiderà, il favorito resta lui senza ombra di dubbio. Con altri interpreti, il film potrebbe avere un finale diverso. De Luca parla da leader dell’opposizione ma, c’è da esserne certi, non mollerà la “sua” Salerno. Cosa sacrificherà? Per ora nulla, sceglierà tra un anno. Buona Pasqua.
© riproduzione riservata

pubblicato su “la Città” del 4 aprile 2010

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